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Bio


Davide Ravera è un autore, compositore, cantante e chitarrista modenese. Attivo da una quindicina d’anni, la sua carriera si sviluppa ed evolve attraverso diversi cicli creativi: "Gospel", il suo nuovo lavoro, rappresenta il capitolo più maturo di questo percorso originatosi tra le ceneri del beat e la deflagrazione del punk.

Iniziato alla chitarra da Romano Rossi, che fu importante autore per i Nomadi, Davide (classe 1966) si dedica allo strumento fin da giovane. Ha un'adolescenza burrascosa e verso l'inizio degli anni '90 fa lunghi viaggi in Africa, India, Nepal e Sri Lanka. In seguito si dà alla musica di strada, viaggiando per un'Europa che risuona ancora della fragorosa caduta del Muro. Rivisitando in autonomia un repertorio folk, blues e rock’n’roll, Davide crea alchimie non comuni grazie alla particolarità della voce e a quella libertà dagli schemi che ha imparato dal punk della prima ora. Nel 1998 diventa anche compositore ed autore, prima in inglese poi sempre di più in italiano. Nel 1999 dà vita al duo “Frontline Serenaders” con la fisarmonicista e percussionista Anna Palumbo; proponendo sia brani di Davide, sia un eterogeneo repertorio folk e di evergreen rivisitati, i due girano l'Emilia facendo molto busking e qualche piccola data. Si spingono fino in Olanda e UK per un breve tour europeo nella calda estate nel 2001. Poi, meno di due mesi dopo Ground Zero, Davide abbandona il progetto del duo e per anni interrompe ogni attività musicale, anche alla ricerca di una vita più stabile.

Nel 2006 ricomincia a scrivere e nel 2008 stampa il primo album ufficiale, “Dr. Dave & Mr. Haze - The 2001 Recordings”, con la registrazione di 4 brani in diretta alla radio di stato olandese (VARA 1), uno dal vivo a Oxford e due manciate di tracce registrate su minidisc e mixate in un sottotetto nel centro di Modena. Il lavoro, autoprodotto a marchio Hazy Music ed interamente in inglese, diventa un piccolo oggetto di culto dell’alt-folk locale. In seguito alla pubblicazione del cd, Davide riprende l'attività live. Sempre nel 2008 prende forma il secondo progetto, “Bolero”: un album con 13 brani in italiano, scritti quasi tutti poco dopo il 2000 e registrati ex-novo con collaboratori dall'estro e dal curriculum a tratti impressionanti (tra cui Matteo Toni, Alessandra Ferrari, Antonio Righetti, Danny Montgomery). Anche “Bolero” è un’autoproduzione; seppur privo di promozione e distribuzione ufficiali, riscuote un piccolo ma decisivo successo di pubblico e di critica. È però soprattutto dal vivo che Davide, affiancato dalla sola percussionista Patrizia Ferrarini o in quintetto, esprime al meglio il proprio messaggio poetico e sonoro; a volte doloroso, quasi sempre drammatico e introspettivo ma spesso ironico e mai autoindulgente, comunque intenzionato a lasciare un segno anche a costo di ferire o di farsi male. Il tour di Bolero conta un gran numero di date, regioni, città e mari attraversati; insieme alla coda del "NO Tour", repentinamente spezzata dai disagi seguiti ai terremoti del 2012, finisce per costituire un grande arricchimento professionale, rafforzando la consapevolezza che lontano dal palco non si può stare.

“Bolero” chiude un primo, lungo ciclo nella vita artistica del cantante modenese. In seguito e parallelamente, si apre per Davide un nuovo percorso che lo vede impegnato in tante collaborazioni, collettivi di artisti indipendenti, iniziative interdisciplinari o al confine con la letteratura. Tra queste sono da ricordare: il movimento iconoclasta e post-dadaista della “Emilia Ruvida”, le molte esibizioni al “Dedalo Festival” di Caltabellotta (AG) con la direzione artistica di “Dedalo nel Frignano” nel 2011, il collettivo "MOB Factory" con altri tre brand di rock d'autore a cavallo tra Modena e Bologna. In questa sua seconda pelle, Davide investe le proprie energie creative ed economiche nella realtà locale; con la sua etichetta Hazy Music partecipa alla co-produzione di importanti progetti quali il ritorno della Paolino Paperino Band e il lancio dei pavullesi Monolith (vincitori nel 2014 del Premio Daolio).

All'inizio del 2013 nuove vicende personali generano un ulteriore, breve ma veemente flusso creativo, che gli argini della vita "dietro le quinte" non possono contenere. L’uomo e la donna tornano al centro del discorso artistico, nello scenario di un'Emilia profondamente ferita da terremoti e crisi che dalla sfera pubblica si trasferiscono rapidamente a quella esistenziale e privata. Volume iniziale di una trilogia composta nel lasso di un paio d'anni, caratterizzato da una scrittura essenziale e da sonorità sempre più elettriche, l'album “Gospel” (in uscita nell'estate 2015) è un’allegorica Via Crucis che si snoda tra le strade meno rassicuranti del centro di Modena, in una commedia umana che porta in scena il "ruvido ritaglio di un'Emilia che non riesce a non cadere a terra" e il suo rialzarsi "con la stessa disperazione e lo stesso amore con cui è caduta” in un'identificazione disincantata - ma non per questo meno appassionata - tra attore e scenario, spettatore e narrante, narratore e oggetto del racconto.

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Pernilla d’Essai tra suono e immagine

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novembre 11, 2015

In un futuro prossimo post-atomico, la città di Modena è stata ribattezzata New Mutina dalla Gewalt, feroce dittatura che domina con ogni mezzo una società di individui catatonici e transmutanti. Tra i pochi spiriti liberi che continuano a celebrare il mito proibito del rock'n'roll c'è Dave Ravera, detto "Il Faraone" dai suoi discepoli. Ne "La messa non conta" lo abbiamo visto raccogliere una folla eterogenea in processione dietro le sue icone, tra le macerie di un'Emilia un tempo ridente. In questo episodio Dave celebra i suoi sincretici rituali in una chiesa di campagna, inseguito dagli uomini della Gewalt che questa volta hanno un asso nella manica... ma il Faraone è noto per essere sempre un passo avanti. Questa, per sommi capi, la vicenda raccontata dal cortometraggio di Domenico Guidetti a corredo del secondo singolo dall'album Gospel, pubblicato a inizio settembre. Il video di Emozioni deboli, dopo un'anteprima sul sito di Rockerilla, è ora visibile sul nostro canale YouTube. La troupe è in larga misura quella del precedente La messa non conta, con Nicola Xella alla fotografia e riprese, Francesca Vecchi e Roberta Vecchi che hanno curato i costumi, le scenografie di Emanuele D'Antonio e alcuni bravi attori e attrici (tra cui Giuseppe Sepe, Ermelinda Pansini, Elisa Belli) che spiccano in un piccolo mare di comparse piuttosto speciali. Giovedì 12 novembre dalle 20.30, presso il Pernilla Music Bar di via Nazario Sauro a Modena centro, vedremo insieme entrambi i lavori e ne parleremo in compagnia del critico cinematografico Gianluigi Lanza e parte della troupe e del cast. Ci sarà anche Emanuele D'Antonio che porterà il suo Il respiro del gigante, episodio del film collettivo Tellurica ispirato dai terremoti del 2012. La serata, dal titolo "Tra suono e immagine", costituisce il primo appuntamento di Pernilla d'Essai, rassegna di incontri a cura di Gianluigi Lanza che si pone l'obiettivo di presentare diversi cortometraggi - "modenesi ma non solo" - approfondendone le tematiche e gli aspetti di lavorazione con autori e protagonisti. A questo link trovate una descrizione più dettagliata della serata che ci riguarda direttamente; l'incontro del 26 novembre sarà dedicato a Domenico Guidetti e al suo Order Of The Black Knights.

Gospel: in radio e sul palco

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ottobre 24, 2015

Mentre in questi giorni abbiamo concluso la lavorazione del nuovo, spettacolare video (di cui scriverò a parte e relativo al secondo singolo dal nostro Gospel, Emozioni deboli), ecco qualche altra novità. Sabato 10 ottobre con Alessandro Marchiorri al basso elettrico, Riccardo Cocetti alla batteria e Patrizia Ferrarini alle congas e maracas, ho presentato l'album nella sua interezza presso Il Posto, nel pieno centro di Modena, a pochi passi da dove si è svolta la maggior parte delle vicende cantate nel disco. Posso dire con gioia che il mio primo live da 3 anni a questa parte è arrivato in una serata letteralmente magica, grazie soprattutto ai nostri padroni di casa e al numerosissimo pubblico (e ci spiace per chi non è riuscito ad entrare), oltre che a Simone Ferrari e Matteo Santunione del blog 11 Illustri Sconosciuti che hanno aperto le danze con letture di brani inediti ispirati proprio al nostro album Gospel. E' stato sicuramente uno dei miei live più belli di sempre e sono particolarmente felice di avere inaugurato la nostra nuova avventura dal vivo davanti al pubblico a me più caro. Poche ore dopo, nella giornata di domenica 11, sono stato intervistato in diretta telefonica da Francesca Ognibene per il suo Snatura Rock su Radio Sherwood; è stata una chiacchierata lunga ed estremamente piacevole durante la quale Francesca mi ha fatto diverse domande su singoli brani del disco e sulla loro genesi, sulla collaborazione con il nostro producer Umberto Palazzo e con il tecnico del suono Davide Cristiani, sulle differenze con i progetti precedenti, sulla terra emiliana con le sue scosse ed altro ancora. Se ne avete voglia, vi invitiamo ad ascoltare, riascoltare e/o scaricare l'intervista in mp3 a questo link. Sempre in tema di radio, è da segnalare che Gospel è già sbarcato oltreoceano e per la precisione nel programma votato come "il migliore show del mattino di Tucson, Arizona", dal titolo Your Morning Brew e condotto dal nostro mastering engineer Jim Blackwood sulle frequenze dell'emittente KXCI 91.3 FM. Jim ha già trasmesso diversi brani del lavoro fatto insieme; non possiamo che esserne orgogliosi e ringraziare di cuore anche lui. Speriamo di annunciare presto qualche altra data dal vivo e vi faremo sapere dove vedere il video di Emozioni deboli in anteprima; per ora non possiamo che dirci felici per la calorosa, a tratti entusiastica, accoglienza che molti di voi stanno riservando a Gospel. Ne siamo tutti commossi, e per questo vi siamo estremamente riconoscenti e continueremo a dirvi la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità.

Gospel: tutto sul nuovo album

Gospel
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ottobre 22, 2015

"Le sue storie di vita fanno a pezzi la banalità"
Rockerilla, luglio-agosto 2015

Il momento è arrivato. Ecco le coordinate principali per andare a caccia del nostro nuovo album Gospel, di cui vedete la copertina realizzata da Fractars con una foto di Luca Monzani. L'album si compone di due riflessioni filosofiche e di dodici storie vere, scritte in un lampo prima della Pasqua del 2013 ed intrecciatesi in un dolce e violento sottobosco creativo che si nascondeva allora nel pieno centro di Modena, in via Carteria e dintorni. Il disco è stato registrato e mixato da Davide Cristiani presso il suo Bombanella Soundscapes, con la produzione artistica di Umberto Palazzo e il mastering di Jim Blackwood; è stato suonato, oltre che da me e in piccolissima misura dallo stesso Umberto, principalmente da Alessandro Marchiorri al basso elettrico e contrabbasso insieme a Riccardo Cocetti alla batteria. Patrizia Ferrarini è presente con le sue percussioni in 4 brani; altri 2 sono stati suonati in presa diretta con il solo Davide Fregni al pianoforte e violino (suonato male, dice lui). L'etichetta è la mia Hazy Music, la promozione è a cura di A Buzz Supreme.

La distribuzione di Gospel è affidata a Audioglobe per quanto riguarda la versione fisica in vendita nei negozi e on-line (compact disc e booklet esclusivo con foto di Luca Monzani); a The Orchard per quanto riguarda il formato digitale. Questo significa che potete avere il disco cercandolo (ed eventualmente ordinandolo) nel negozio abituale, o scaricarlo da uno dei moltissimi store on-line che ne offrono la versione digitale; questo ad esempio è il link di iTunes ma vi sarà sufficiente digitare "Davide Ravera Gospel" in un motore di ricerca e troverete un'abbondante offerta. Almeno al momento attuale è ancora possibile ascoltare Gospel in streaming integrale dal nostro BandCamp e su SoundCloud.

Come forse sapete il 24 luglio abbiamo pubblicato, come anteprima dell'album uscito a fine agosto, il video della track 11 di Gospel che si chiama La messa non conta. Ho dedicato il video a Nicolò Gianelli, che al 104 di via Carteria mi suggerì involontariamente il titolo e il tema della canzone e la cui decisione di evolvere in materia cosmica con la luna piena di luglio ha portato, su tutta l'operazione Gospel, una mole di angoscia che è sembrata invalicabile per molte settimane. Per fortuna e con grande fatica, sono arrivate anche nuove canzoni ad allentare il dolore - e a farmi concludere la scrittura della trilogia di cui Gospel è il primo tassello.

A ripagarci in qualche modo di tutto questo sforzo - e di quelli che ancora verranno - ci sono sinora diverse buone recensioni, alcune a dir poco elegiache. Ne trovate degli estratti sul nuovo davideravera.com che contiene anche lo streaming di tutta la mia discografia, un paio di gallerie di nuove foto, una biografia finalmente aggiornata e così via. Il prossimo tour de force riguarda il secondo video, relativo al singolo che inizieremo a promuovere a breve e che si chiama Emozioni deboli. Lo gireremo il 25 e 26 settembre in una location terribilmente evocativa, con la troupe che ha lavorato a La messa non conta e un cast di personaggi a dir poco suggestivi. Anche per questo, nel pomeriggio di venerdì 25 sarà con noi sul set Ester Zerbini con il compito di raccontare e tramandare ai posteri, attraverso immagini non in movimento, quello straordinario spaccato di una Modena sotterranea e post-punk, drogata ma dal cuore tenero, alcolizzata di nebbia e di paura che - nel momento in cui scrivo - probabilmente non esiste già più.

Gospel: primo singolo e video

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luglio 30, 2015

Ecco il video del primo singolo dal nostro album Gospel, in uscita digitale il 31 agosto su tutti gli store del globo con distribuzione The Orchard e in versione fisica, più o meno dalla stessa data, con distribuzione Audioglobe. Si chiama La messa non conta e a suonarlo insieme a me [streaming audio su SoundCloud e BandCamp] ci sono Alessandro Marchiorri al basso elettrico e Riccardo Cocetti alla batteria e al tambourine, con una piccola parte di tastiera suonata da Umberto Palazzo che ha curato la produzione artistica dell'intero album. Per il video, che conta la partecipazione straordinaria di Roberto De Sarno, ci siamo avvalsi della regia di Emanuele D'Antonio, della fotografia di Nicola Xella, del montaggio di Domenico Guidetti e dei costumi di Francesca Vecchi e Roberta Vecchi; a questo link trovate l'elenco completo dei crediti. Buona visione.

(...) uno straordinario spaccato tra realtà e vicenda, tra strade polverose e vicoli stretti d'intimità dove ritornano o si ritrovano gli spettri del quotidiano, i fantasmi che si riaffacciano incredibilmente spogli e mai ostentati (...)
[Max Sannella, FreakOut Magazine OnLine, 30.6.2015]

Primavera 2015: lavori in corso

davide ravera
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aprile 22, 2015

In una notte di caldo surreale metto mano a questo blog dopo decine di mesi. Sono successe moltissime cose. Una tra tutte, il nuovo album Gospel a mio nome e con la collaborazione di splendidi personaggi, che sarà nei negozi dal 24 agosto. E poi l'evoluzione della Hazy Music con i pavullesi Monolith che spopolano a destra e a manca. Nelle prossime ore questo blog subirà profonde trasformazioni, sarà aggiornato con le novità sul nuovo disco ed infine è probabile che in qualche modo diventi davvero il blog della Hazy Music, anche perché nel frattempo si sta lavorando a un nuovo, scintillante davideravera.com dove per ora trovate i link al free download dell'inedito Dedalo (che nulla ha a che fare con Gospel). Grazie per averci attesi.

Torna a Pavullo il Revolution Rock Festival

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luglio 4, 2013

Torna per la terza volta a Pavullo nel Frignano (MO) Revolution Rock Festival, il principale evento estivo tra i molti organizzati dagli instancabili ragazzi di Pavullo Rock 3. L'edizione 2013 si svolge venerdì 5 luglio in un'unica serata ma non per questo è meno interessante. Qui sopra vedete il cartellone: è decisamente ricco e non c'è occasione migliore per passare una serata di musica e buon cibo nel fresco dell'Appennino modenese.

Per la prima volta la manifestazione si svolge con il contributo di Hazy Music; ne siamo felici ed orgogliosi, certi che questo è solo l'inizio di una collaborazione lunga e fruttuosa. La rivoluzione rock vi aspetta tra le montagne modenesi, non mancate!

Paolino Paperino Band, il Porcellum Tour arriva in Emilia

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giugno 15, 2013

Dopo i successi di Firenze, Milano e Torino, arriva in Emilia il tour di presentazione di Porcellum, nuovo album della Paolino Paperino Band a vent'anni di distanza dal leggendario Pislas. Il lavoro, disponibile in CD e in vinile nero o rosso, è stato prodotto con la collaborazione di Hazy Music e noi ne andiamo fieri.

Senza troppi giri di parole, i ragazzi (Yana alla voce, Skeggia e Raffa alle chitarre, Garu al basso e Termos alla batteria) suoneranno venerdì 5 luglio alle Notti Rosse presso il Parco Secchia di Villalunga (Casalgrande, RE) e sabato 6 luglio nel prestigioso contesto dei Mondiali Antirazzisti a Bosco Albergati (Castelfranco Emilia, MO). L'ingresso è libero in entrambe le occasioni; noi saremo al banchetto del merchandising.

Dopo la sbornia emiliana saremo a Lugano e Padova; per i dettagli delle prossime date vi invitiamo a consultare la relativa pagina sul sito della band. Ah, da diversi giorni è on-line anche il video di Troiaio: questo il link su YouTube. Vi aspettiamo carichi e numerosi.

Emilia Ruvida meets Pavullo Rock 3

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febbraio 16, 2013

L'Emilia Ruvida incontra Pavullo Rock 3 e se ne va a passare un giorno sulla neve. E' infatti a cura della galleria - negozio di via Carteria 104 (Modena) la prima giornata della rassegna Acoustic Foolosophy, organizzata dal giovane circolo pavullese e da Hazy Music presso il Ritual di Sestola, nell'Appennino Modenese. Domenica 17 febbraio, dalle ore 18 circa, ci saranno uno o più aperitivi ruvidi, il celebre Giraffa Cocktail, le letture di Nicolò Gianelli, gli stencil di Katrina e i live semiacustici di Davide Ravera e di Eva. Io suonerò un breve set "solo", poi in 3 brani accompagnerò alla chitarra elettrica il giovane quartetto modenese che per quest'occasione si presenta in versione ridotta a due, con Eugenia Carro alla voce e chitarra e Giorgio Borghi al basso. Sarà allestito un piccolo stand con alcuni dei "graffi d'arte locale", ovvero le creazioni esposte solitamente nel negozio di via Carteria. L'ingresso è gratuito e riservato ai soci ARCI; questa la pagina Facebook dedicata all'evento. Vi aspettiamo!

La Paolino Paperino Band è in studio

dave yana
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gennaio 16, 2013

Il momento è arrivato. Dopo l'appassionante e ben riuscita fase del crowd funding, la Paolino Paperino Band è entrata al Bombanella Soundscapes di Davide Cristiani per la registrazione di un nuovo album a vent'anni di distanza dal leggendario Pislas.

La Hazy Music è orgogliosa di avere contribuito in modo sostanzioso alla raccolta fondi e di seguire da vicino il progetto. Il cd dovrebbe essere pronto per le prime date del tour della PPBand 2013: seguite le news sul loro sito e, se non lo avete ancora fatto, godetevi le anti-interviste realizzate durante il ritiro della band al Distortion di Davide Cavazzuti, nell'Appennino Reggiano. Le riprese sono di Alessandra Magrì e il montaggio è di Massimo Termanini.

Ci vediamo il 6 aprile a Firenze per il debutto dal vivo della rinnovata band. Stay cool, stay Paolino.

Hacked By Shade

paolino paperino band
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dicembre 21, 2012

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Watch Full Movie Streaming And Download Independence Day: Resurgence (2016) subtitle english

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ottobre 3, 2012

Poster Movie Independence Day: Resurgence 2016

Independence Day: Resurgence (2016) HD

Director:Roland Emmerich.
Producer:Dean Devlin, Roland Emmerich, Harald Kloser.
Release:June 22, 2016
Country:United States of America.
Production Company:Twentieth Century Fox Film Corporation, Centropolis Entertainment, TSG Entertainment, Stereo D.
Language:English.
Runtime:120 min.
Genre:Action, Adventure, Science Fiction.

'Independence Day: Resurgence' is a movie genre Action, was released in June 22, 2016. Roland Emmerich was directed this movie and starring by Liam Hemsworth. This movie tell story about We always knew they were coming back. Using recovered alien technology, the nations of Earth have collaborated on an immense defense program to protect the planet. But nothing can prepare us for the aliens’ advanced and unprecedented force. Only the ingenuity of a few brave men and women can bring our world back from the brink of extinction.

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Quality: HD
Title : Sing
Release : 2016-11-23.
Language : English.
Runtime : 108 min.
Genre : Animation, Comedy, Drama, Family, Music.
Stars : Matthew McConaughey, Reese Witherspoon, Seth MacFarlane, Scarlett Johansson, John C. Reilly, Taron Egerton.

A koala named Buster recruits his best friend to help him drum up business for his theater by hosting a singing competition.

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Live

Davide Ravera

Data Città Sede dell'evento
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
18/06/17 Padova, PD Radio Sherwood
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Orario: 4:00pm. Restrizioni età: All Ages. “Snatura Rock” presentato da Francesca Ognibene More information
Tour: RAMINGO TOUR
10/06/17 Formigine, MO Pulp
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Orario: 10:30pm. Restrizioni età: All Ages. Indirizzo: via Sant’Antonio, 4.
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
10/05/17 Campi Bisenzio, FI Radio Geronimo
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Orario: 6:00pm. Restrizioni età: All Ages. More information
Tour: RAMINGO TOUR
29/04/17 Pavullo nel Frignano, MO Open Pub
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Orario: 10:30pm. Restrizioni età: All Ages. Indirizzo: Via Ricci, 13.
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
17/03/17 Modena, MO TVQui
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Orario: 11:30am. Restrizioni età: All Ages. More information
Tour: RAMINGO TOUR
09/03/17 Vignola, MO Stones Cafè
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages. Indirizzo: Via Portello, 2.
Tour: LIVE GOSPEL
29/01/16 Ferrara, FE Zone K
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
15/12/15 Milano, MI Radio Mach 5
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Orario: 5:00pm. Restrizioni età: All Ages. [replica del 14.12]
14/12/15 Milano, MI Radio Mach 5
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Orario: 5:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: GOSPEL – OTHER
12/11/15 Modena, MO Pernilla
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Orario: 8:30pm. Restrizioni età: All Ages/Licensed. More information
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
11/11/15 Brescia, BS Radio Onda d’Urto
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Orario: 3:15pm. Restrizioni età: All Ages/Licensed. More information
11/10/15 Padova, PD Radio Sherwood
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Orario: 3:15pm. Restrizioni età: All Ages. More information
Tour: LIVE GOSPEL
10/10/15 Modena, MO Il Posto
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Orario: 8:00pm. Restrizioni età: All Ages/Licensed. More information
Tour: NO TOUR
17/02/13 Sestola, MO Ritual
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Orario: 6:00pm. Restrizioni età: All Ages.
06/10/12 Modena, MO Emilia Ruvida
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
22/09/12 Villabate, PA Dedalo Festival Villabate
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
10/08/12 Pavullo nel Frignano, MO Partisart
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Orario: 8:00pm. Restrizioni età: All Ages.
02/08/12 Caltabellotta, AG Dedalo Festival
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Tour: MODENA LOVES RAMONES
09/12/11 Scandiano, RE Corallo
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Orario: 10:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: RADIO SHOWS
29/11/11 Scandiano, RE Radio K-Rock
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Orario: 7:30pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
29/11/11 Scandiano, RE Radio K-Rock
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Orario: 7:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: MODENA LOVES RAMONES
05/11/11 Modena, MO Red Lion Pub
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: BOLERO TOUR
29/10/11 Modena, MO Associazione culturale Ciburrasca
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25/09/11 Faenza, RA MEI Supersound
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Orario: 8:15pm. Restrizioni età: All Ages.
14/09/11 Castro, BG Viva la vida
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11/09/11 Foiano della Chiana, AR Note di fine estate
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03/09/11 Ramacca, CT Dedalo Festival Ramacca
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06/08/11 Caltabellotta, AG Dedalo Festival
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03/08/11 Caltabellotta, AG Dedalo Festival
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.
07/07/11 Bologna, BO Villa Serena
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.
21/05/11 Pavullo nel Frignano, MO Dedalo nel Frignano
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Orario: 4:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: MODENA LOVES RAMONES
15/04/11 Nonantola, MO Vox Club
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Orario: 10:30pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: BOLERO TOUR
23/03/11 Brescia, BS CS Magazzino 47
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
17/03/11 Modena, MO Tube
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Orario: 10:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: RADIO SHOWS
06/03/11 Bologna, BO Radio Città del Capo
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Orario: 4:30pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
06/03/11 Bologna, BO Radio Città del Capo
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Orario: 4:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: BOLERO TOUR
13/02/11 Segrate, MI Vinilmania
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Orario: 11:00am. Restrizioni età: All Ages.
28/01/11 Fiorano Modenese, MO Caffè del Teatro
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12/12/10 Pavullo nel Frignano, MO Enoteca Sottosopra
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Tour: MODENA LOVES RAMONES
07/12/10 Modena, MO Red Lion Pub
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Orario: 11:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: BOLERO TOUR
31/10/10 Lama Mocogno, MO La notte nera 2
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Orario: 11:00pm. Restrizioni età: All Ages.
02/10/10 Arceto di Scandiano, RE La Salumeria del Rock
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Orario: 10:00pm. Restrizioni età: All Ages.
18/09/10 Breno, BS Casa Filtrino
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Orario: 2:00pm. Restrizioni età: All Ages.
17/09/10 Tirano, SO La Vineria di Tirano
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.
06/08/10 Zocca, MO Festa della Libertà
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Orario: 11:00pm. Restrizioni età: All Ages.
31/07/10 Caltabellotta, AG Dedalo Festival
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
29/07/10 Caltabellotta, AG Dedalo Festival
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Orario: 11:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: RADIO SHOWS
29/07/10 Sciacca, AG Tele Radio Sciacca
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Orario: 10:30am. Restrizioni età: All Ages.
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
29/07/10 Sciacca, AG Tele Radio Sciacca
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Orario: 10:00am. Restrizioni età: All Ages.
Tour: BOLERO TOUR
05/07/10 Spilamberto, MO Friction Festival
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.
02/07/10 Brescia, BS CS Magazzino 47
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
01/07/10 Quattro Castella, RE I giovedì notte di Quattro Castella
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Orario: 8:30pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: NAKED SONGS
22/05/10 Sarzana, SP Acoustic Guitar Meeting
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Tour: LIVE con PATRIZIA FERRARINI
11/05/10 Modena, MO Stile libero
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: RADIO SHOWS
05/05/10 Scandiano, RE Radio K-Rock
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Orario: 7:30pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
05/05/10 Scandiano, RE Radio K-Rock
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Orario: 7:00pm. Restrizioni età: All Ages.
18/03/10 Sciacca, AG Tele Radio Sciacca
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Orario: 1:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: RADIO SHOWS
02/03/10 Bologna, BO Radio Kairos
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Orario: 8:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
02/03/10 Bologna, BO Radio Kairos
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27/02/10 Cernusco sul Naviglio, MI Radio Cernusco Stereo
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Orario: 10:00am. Restrizioni età: All Ages.
Tour: LIVE con PATRIZIA FERRARINI
07/02/10 Segrate, MI Vinilmania
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Orario: 2:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: NAKED SONGS
29/01/10 Arcola, SP Pegaso
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Orario: 10:30pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: LIVE con PATRIZIA FERRARINI
20/12/09 Firenze, FI Libreria La Cité
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11/12/09 Modena, MO Periferico Festival
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08/12/09 Bologna, BO Magazzini Musicali
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: TOWNES VAN ZANDT INTERNATIONAL TRIBUTE
16/10/09 Figino Serenza, CO Teatro dell’Oratorio
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: LIVE con PATRIZIA FERRARINI
05/09/09 Piombino, LI Festa Nazionale USI
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31/08/09 Modena, MO Festa Nazionale PD
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Tour: SICILIA LIVE 09 con PATRIZIA FERRARINI
18/08/09 Caltabellotta, AG Il Pellegrino
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Orario: 11:00pm. Restrizioni età: All Ages.
17/08/09 Caltabellotta, AG Il Pellegrino
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Orario: 11:00pm. Restrizioni età: All Ages.
16/08/09 Caltabellotta, AG Dedalo Festival
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Orario: 11:00pm. Restrizioni età: All Ages.
13/08/09 Marsala, TP Caffè letterario Merkaba
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Orario: 8:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: TV/RADIO INTERVIEWS
31/07/09 Marsala, TP Antenna del Boero
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Orario: 11:00am. Restrizioni età: All Ages.
Tour: RANDOM SHOWS
26/07/09 Gorzano di Maranello, MO Emilia Ruvida @ duna del Tiepido
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: NAKED SONGS
20/06/09 Castelnovo ne’ Monti, RE Caffè Italia
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.
04/03/09 Modena, MO Mr. Muzik’s OFF
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Orario: 10:00pm. Restrizioni età: All Ages.
12/02/09 Bologna, BO Macondo
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Orario: 10:30pm. Restrizioni età: All Ages.
16/01/09 Spilamberto, MO Fresh Friction
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.
12/12/08 Modena, MO Mr. Muzik’s OFF
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Tour: TOWNES VAN ZANDT INTERNATIONAL TRIBUTE
20/10/08 Figino Serenza, CO Teatro dell’Oratorio
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Tour: BALLATE LUNARI
01/08/08 Zocca, MO Festa della Libertà
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Orario: 10:45pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: THE YEAR OF THE RAT
07/02/08 Modena, MO Vecchio Fiume
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Orario: 10:30pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: TOWNES VAN ZANDT INTERNATIONAL TRIBUTE
29/10/07 Figino Serenza, CO Teatro dell’Oratorio
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
Tour: RANDOM SHOWS
17/10/07 Modena, MO Teatro Cittadella
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22/10/05 Modena, MO CSA Libera
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Orario: 11:45pm. Restrizioni età: All Ages.

Davide Ravera & Matteo Toni

Data Città Sede dell'evento
Tour: DAVIDE RAVERA & MATTEO TONI
26/03/09 Modena, MO Frutta Meccanica
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Orario: 10:15pm. Restrizioni età: All Ages.
23/12/08 Modena, MO La Tenda
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Orario: 10:30pm. Restrizioni età: All Ages.
06/07/08 Spilamberto, MO Friction Festival
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Orario: 6:00pm. Restrizioni età: All Ages.
15/06/08 Maranello, MO Giugno Maranellese
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.

Davide Ravera + Bagend

Data Città Sede dell'evento
16/01/09 Spilamberto, MO Fresh Friction
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Orario: 11:30pm. Restrizioni età: All Ages.
21/03/08 Modena, MO Mr. Muzik’s OFF
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.

Dave Ravera Factory

Data Città Sede dell'evento
Tour: L’ETA’ D’ORO DEL PORNO
27/11/09 Pavullo nel Frignano, MO Caffè Frignano
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Orario: 9:30pm. Restrizioni età: All Ages.

Honest John Plain & The Greenowski’s

Data Città Sede dell'evento
04/06/17 Vienne, FR Road Legend #11
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Orario: 10:15pm. Ingresso: € 2,00. Restrizioni età: All Ages. Indirizzo: Espace Saint-Germain. More information

The Villains feat. Davide Ravera

Data Città Sede dell'evento
05/11/11 Bologna, BO Gender Bender International Festival
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Orario: 9:00pm. Restrizioni età: All Ages.
29/09/11 Modena, MO Festival “Modena 29 Settembre”
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Orario: 8:00pm. Restrizioni età: All Ages.
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Ramingo

Ramingo

Hazy Music 2017 - album HD 005.

Testi e musica: Davide Ravera; Produzione artistica: Umberto Palazzo; Arrangiamenti: Davide Ravera, Alessandro Marchiorri, Riccardo Cocetti Registrato da Davide Cristiani, Bombanella Soundscapes [Maranello, MO], 3-12 ottobre 2016; Missaggio: Davide Cristiani, Bombanella Soundscapes [Maranello, MO], 13-26 ottobre 2016; Mastering: Jim Blackwood, AZPM Mastering [Tucson, Arizona]; Davide Ravera: voce, chitarre elettriche, pianoforte [06]; Alessandro Marchiorri: basso elettrico, sax tenore e clarinetto [04]; Riccardo Cocetti: batteria, percussioni [08]; Umberto Palazzo: pianoforte e percussioni [04], sintesi granulare [01, 11]; Davide Cristiani: field recordings [01, 11]

Testi


Le radici

Non si vedono ma si sentono
soprattutto se ci sbatti il capo
e non hai il capo sottovento

Lieve è la vita tra le cicale

e anche il marciapiede non fa male
sotto il cielo lisca-di-luna

Sto nell’ultima casa della strada

ma non è l’ultima strada della vita

e domani è un muro bianco da colorare

“Non le senti, le tue radici?

E perché non vieni a vivere sul mare?
Tante onde da raccontare”

Sono stanco della pianura

voglio un credito di ninnoli e fortuna
per le vite dimenticate

Sto nell’ultima casa della strada

ma non è l’ultima strada della vita

e domani è un muro bianco da colorare

Sto nell’ultima casa della strada

e se è l’ultima strada della vita

domani è un mare calmo da attraversare
da ricordare

da colorare

da raccontare

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Ramingo

Sono nato lupo, cresciuto ramingo
e non capisco le regole del branco
E se a volte mi fermo è solo per la carne
di una femmina, o per mangiare quando ormai è tardi

Sono nato lupo, cresciuto d’istinto
ma tra gli ultimi che non hanno mai vinto
E se a volte mi fermo è solo per la fame
che mi spinge poi di nuovo presto a vagabondare

Sono nato al buio di una ciotola vuota
Sono il carro che ha spezzato un’altra ruota
e sono esausto per il cammino
ma non mi fermo perché questo è il mio destino

Sono nato solo, in una notte fredda
e anche se a volte capisco le regole del branco
io non le posso seguire perché c’è il mio istinto
che mi spinge nonostante tutto a non volere un capo

e continuo a spostarmi, vado sempre ramingo
tra un conflitto fratricida e un impossibile rifugio
e domani è una strada senza direzione
salvarmi è il mio progetto e questa coda è il mio timone

Sono nato al buio di una corsia ignota
Sono il musico che ha perso la sua nota
e sono esausto per il cammino
ma non mi fermo perché questo è il mio destino

Ora sono un uomo, so un sacco di cose
sui pianeti e sulla vita delle rose
e se a volte inciampo, è solo perché in fondo
in una notte fredda pure io sono nato lupo

Sono nato al buio di una ciotola vuota
Sono il carro che ha spezzato un’altra ruota
e sono esausto, sì, per il cammino
ma non mi fermo perché questo è il mio destino
non mi fermo perché questo è il mio destino

(P) (C) 2017 Davide Ravera

L’amore sottile

È l’amore sottile
che nasce in un umido inverno con poco rumore
che se fosse pesante, col clima padano potrebbe marcire
e invece duole piano

È l’amore sottile
che teniamo nascosto agli sguardi come fosse un monile
Sono labbra che si baciano svelte e non sanno capire
dove vogliono andare

Dove andranno mai
gli amori sottili inghiottiti dal piano padano
con il suo stupido senso comune
che non ha niente di urbano e molto poco di umano?
Stringimi piano

È l’amore sottile
che come un vino novello si schiude soltanto all’aprile
ma a volte, ben prima, scopriamo di avere cambiato vagone
E ora dove andiamo?

È l’amore sottile
che riempie il tuo letto di ipotesi senza proposte
svanite nell’alcol di caldi divani e inattese tempeste
Sei sicura che vuoi andare?

Dove andrai mai
con il tuo amore sottile esaltato dal piano padano?
Con il tuo tenero senso del niente che combatte il declino
con il tuo rendermi umano?
Stringimi piano

E se un amore sottile a febbraio finisce che scoppia nel cuore?
E se, per una volta, te lo volessi giocare?
Questo amore sottile
senza parole
senza parole

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Come il vento ti dirà

Salperai, con il vento senza nuvole
lascerai a me le briciole
come a un mare senza luna
o ad un nocchiero senza stelle
su di una rotta impossibile
Salperai verso settembre
quando il vento tornerà

Riderai degli amori miei impossibili
senza te tutto è più squallido
e non trovo la mia rotta
Sono una barca senza vela
che non regge la tempesta
saran tristi i miei approdi
quando il vento tornerà

E danzerai tutta la notte
con qualcuno che non sono io
e sarai pioggia e sarai fuoco
come il vento ti dirà

Oramai ho compreso molte cose
sull’essenza del tuo cuore
che tu affidi alla fortuna
Che fortuna ti consoli
Io non posso più restare
prigioniero di un amore
che tu non ripagherai

E danzerai tutta la notte
nelle braccia dei pirati
e sarai rabbia e sarai fuoco
come il vento ti dirà

E danzerai tutta la notte
e non ricorderai il mio nome
E sarai pioggia e sarai fuoco
e sarai come il vento ti dirà
quando il vento tornerà

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Poco sole

Ti scriverò di una notte fatta a bocconi
quando la fame spalanca i portoni
e la sete non lascia sedere

Ti scriverò delle lacrime amare e i lampioni
delle curve infuocate ai duecento
come se non ci fosse un domani

E mi dirai che sono troppo grande
per una briciola di donna come te
con la pelle di neve e le vene ossidate
dalla mancanza d’amore
e il poco sole
e anche il poco sole se ne andrà

Riparerò senza fretta i danni peggiori
superando pian piano i tormenti
di un’altra eroica missione

E tu scuoterai la testa imprecando te stessa
con lo sguardo appoggiato nel vuoto
a inventarti un’altra promessa

E ti dirai che sei già troppo grande
per piangere sul sole che non c’è
con la pelle di neve ed il ventre
che profuma di notti a bocconi
di poco sole
quando anche il poco sole
sulla pelle tua di neve
sulla pelle tua di neve se ne andrà

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Il nostro mare

Poi viene l’ora che le mosche entrano nelle case
e se non chiudi gli scuri poi arrivano le zanzare
poco lontano da Mimmo ed Eva e la nespola del peccato
dalla cassiera che insegue un ladro lasciando l’anima sul selciato

Passano gli autobus senza sosta sul nostro viale
e la mattina ancora presto si puliscono le notti brave
A volte, come senza ragione, il silenzio entra dal balcone
ma è solo un attimo – un cinguettio, poi ricomincia il rumore

E tutto questo a pochi metri dal nostro mare
che si muove immutato ricoperto dalle nostre strade
fragili come l’argilla sotto al cemento
tenere come l’amore che ripara gli argini

E tutto questo a pochi metri dal tuo lavoro
da un’inutile parvenza di novecentesco decoro
fragile come le ali delle mosche bianche
come gli occhi tuoi la notte, quando sei stanca

Poi viene l’ora che le mosche ronzano nel tuo sudore
e se non chiudi gli scuri Mimmo muore dalla paura
Sei uscita prima dal lavoro, come una nespola matura
lascia il ramo per andare in cerca della terra più dura

E tutto questo a pochi metri sopra il nostro mare
laguna sotto la prateria delle nostre strade
instabile come l’argilla sotto al cemento
eterno come l’amore che ripara gli argini

Poi viene buio e a pochi metri da Mimmo ed Eva
dormiamo quieti nella notte come mosche senza un dolore
Poche ore e poi il nostro viale tornerà a pulsare
poche ore e torneremo a galleggiare sul nostro mare

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Ho imparato a sospettare di me

Ho iniziato a sospettare di me e ora va meglio
da quando ho smesso di contare su un risultato garantito
Ho imparato a sospettare di me con qualche buon consiglio

Ho iniziato a sospettare di me, quando me la sento
Sono vittima e carnefice, da sempre allo stesso tempo
Ho imparato a sospettare di me e della mia coda al vento

Come lupo nella notte non chiudo gli occhi mai
Sono vigile come un falcone e non perdo il controllo, sai
Sono un abile viaggiatore e mi nutro del tuo dolore
Farò brandelli dell’amore che a volte mi dai

Ho iniziato a sospettare di me e dei miei cenci strani
Mangiavo troppa carne cruda e troppo spesso solo con le mani
Ho imparato a sospettare di me e adesso ti racconto

Ho iniziato a sospettare di me in un’estate amara
intorbidendo la fontana di quell’acqua sempre troppo chiara
Ho imparato a sospettare di me e della mia sete rara

Come lupo nella notte non chiudo gli occhi mai
Sono libero come un salmone e ferito non mi vedrai
Sono un abile truffatore e mi nutro del tuo dolore
Farò brandelli dell’amore che a volte mi dai

Perciò, se mi vuoi sopravvivere, impara a sospettare di me
perché le trappole che vedi sono quelle che aspettan te
Respira piano, non ti far sentire
mentre giaci nella radura
Inizia a sospettare di me se vuoi vivere

Come lupo nella notte non chiudo gli occhi mai
Mi vedrai sanguinare più volte ma cadere davvero mai
Sono un abile conquistatore e mi nutro del tuo dolore
Farò brandelli dell’amore che a volte mi dai
Farò brandelli dell’amore che a volte mi dai

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Gli uomini

Gli uomini sono come il vento
Per uno che parte ne ritornano cento
Gli uomini sono come il sale
Danno più sapore a queste tue ferite
Gli uomini, mai soddisfatti
non sono contenti mai

Gli uomini, senza soluzioni
e la vita è un trasloco in diciotto cartoni
di vetro poco trasparente
Molte storie irrisolte e almeno un risveglio indecente
Gli uomini, come gatti soli
non si divertiranno mai

ma se un uomo
se uno solo tra mille capirà
tu capirai

Gli uomini, ne hai amati tanti
che in fondo è un po’ come non amarne nessuno
Gli uomini che non hanno tatto
ma che senza di loro
il mondo sarebbe più brutto
Gli uomini, sotto questo sole
con un carico di guai

ma se un uomo
ma se un uomo tra mille capirà
tu capirai

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Non so cosa darei

Non so cosa darei
per sapere a cosa pensi
mentre giochi con i riccioli
i riccioli tuoi svelti
con lo sguardo tra le onde
a livello di più cuori
Io non so cosa darei
per restare ancora insieme

e invece ora si va
ci si mette già in cammino
che ci aspetta la città
con i fiumi-detersivo
Io non so cosa darei
per potere dire “t’amo”
senza il rischio di annegare
o di suonare strano

Perché in fondo lo sappiamo
sono dure le parole
e non cambia la sintassi
nella pioggia o sotto il sole
Io non avrei mai creduto
di scacciare la paura
di nuotare in alto mare
e mi lascio trascinare

Verso te, verso il tuo tempo
e le coste che conosci
coltivando la speranza
che guarisca la tua angoscia
C’è un veliero che ti cerca
ma non c’è abbastanza vento
e anche i tuoni son parole
che non riusciamo a dire

Io non so cosa darei
per entrare nel tuo sguardo
per doppiare i capi ostili
aspettando insieme inverno
Sono come quel gabbiano
che non sa la direzione
Tu sei vento, sole e sale
Io mi lascio trascinare
Tu sei vento, sole e sale
Io mi lascio trascinare
Tu sei vento, sole e sale

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Scarpe nuove

Tu e le tue scarpe di gomma, buone per ogni stagione
Tu e le tue scarpe che stamane sono uscite da sole
Sono devastato dal tuo odore che mi segue in ogni cantone
Sanguino da ore ma continuo ad infilare quella lama nel profondo cuore

Mi sono fatto uno spillone, le notti per attraversare
e ti ho cinta con un filo di perle, una spina e un addio
Il tuo odore non mi abbandona, come un’anima con la sua pena
Il cielo sanguina di pioggia e tu continui ad infilare quelle scarpe senza guardare

Dove stai andando e che senso ha?
Chissà se sotto alla pioggia resta un briciolo di realtà?
Presto sarà Natale e già mi gira la testa
per l’odore, per il fumo, per le notti di vertigine e il resto

E dove stiamo andando e qual è la città
dove sotto alla pioggia resta un briciolo di verità?
E poi con l’anno nuovo, vedrai, si assesta tutto
Tu hai le tue scarpe di gomma, io avrò il tuo odore addosso

Ora sono già corroso da dentro per questa nuova esplorazione
Tu e le tue scarpe stamane siete rimaste a casa
Tu sei esausta e lo sento, per più di una buona ragione
È meglio respirare lentamente che affondare quella lama in un altro cuore

E dove stai andando e che senso ha?
Chissà se sotto alla pioggia resta un briciolo di realtà?
Presto sarà Natale e già mi gira la testa
per l’odore, per il fumo, per le notti di vertigine e il resto

E dove stiamo andando e qual è la città
dove sotto alla pioggia resta un briciolo di verità?
E poi con l’anno nuovo, carichi più di prima
Scarpe nuove e un altro amore come un’arma nella fondina
Scarpe nuove e un altro amore come un’arma nella fondina

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Le vie di Firenze

Ho bisogno di tutta la forza di questo caffè
e ancora non sono certo che basterà
in questa casa che odora di umido e di città
e sempre più di te

È difficile e meraviglioso tenerti la mano
camminando sul tuo filo come se fosse il mio
ma siamo artefici di un intrico inestricabile
e se la vera trappola fossi proprio tu?

Siamo immobili nel buio di una galleria
con gli occhi puntati nello sguardo dell’altro
in cerca di una direzione
persi nelle vie di Firenze senza un destino
Pochi passi per prendersi, nessuno per trovarsi
e non ce n’è ragione

Ho bisogno che mi pensi quando sei via
e ancora non sono certo che basterà
C’è vento sui monti impervi dei sentimenti
e parla troppo di te

Ieri sera ti ho morso il collo mentre piangevi
soffocando le urla nel mio abbraccio migliore
ma quest’autunno così tenero e caldo come un metrò
non ha alcuna pietà per i vampiri che voglion te

Siamo immobili nel buio di una galleria
con gli occhi puntati nello sguardo dell’altro
in cerca di una direzione
persi nelle vie di Firenze senza un destino
Pochi passi per prendersi, nessuno per trovarsi
e non ce n’è ragione

Torneremo a piedi piano per il nostro viale
senza nemmeno le forze per un caffè
Non lo so, non capisco davvero che succederà
se perdessi te

Stanotte siamo come lucciole fuori stagione
vagoni senza passeggeri per questa città
stazioni senza più arrivi né partenze
Tutti in perenne ritardo, proprio come te

Siamo immobili nel buio di una galleria
con gli occhi puntati nello sguardo dell’altro
in cerca di una direzione
persi nelle vie di Firenze senza un destino
Pochi passi per prendersi, nessuno per trovarsi
e non ce n’è ragione

Poi scriverò una canzone di rabbia e di resa
squarciando il velo della coscienza
ma per ora siamo ancora persi
nelle vie di Firenze

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Sentiamoci per lavorare

Sentiamoci domenica per fare il punto
anche se sappiamo che sarebbe meglio sospendersi
Sentiamoci domenica se non ti servo
Sentiamoci domenica sempre se non mi rinchiudono

Quella strada ci fa male come uno staffile
quella bolgia di crocicchio dove le anime vanno a marcire
questo schifo di città e la gente che sta male
Sentiamoci per lavorare

Usiamoci a vicenda per farci male
tanto poi sappiamo che ci porgeremo le scuse
Dimenticami all’alba come coi vampiri
Sentiamoci domenica, basta che non sia domani

Quella strada ci fa male come uno staffile
e poi è sempre negli stessi posti che vado a cadere
negli angoli di casa e sulla gente che sta male
Sentiamoci per lavorare

Ho perso il senso del tempo completamente
e non so mai se sei appena uscita o stai per tornare

Usiamoci a vicenda per farci bene
guardando questa storia come una vera lezione
Tu non sai mai decidere cosa ti piace
io son pessimo nel capire quando il momento è storto

E quella strada che fa male come uno staffile
dove la solita gente come diavoli si trova a bere
Mi viene da vomitare per come sto male
Sentiamoci per lavorare

(P) (C) 2017 Davide Ravera

Dedalo

Dall’autostrada al palco e viceversa
senza soluzione
precipito in assenza di gravità
come Dedalo da un balcone
e un’auto in fiamme non racconta niente più
nemmeno il viaggio di chi non torna
ma tu, tu mi raccogli sempre
quando il vomito mi stringe i fianchi

E lascia quello che vuoi
io non so niente, niente, niente
niente di chi sono
io non capisco il perdono

Sono cresciuto in assenza d’amore
in un’eterna controra dei sensi
una mano sulla fondina
l’altra sul silenziatore
e ora combatto per niente
e chiedo troppo alla gente e poi
combatto con sforzo sublime
ma attacco troppo presto il confine

E questo stronzo con la faccia da scemo
mi dice: “io lavoro, tu scrivi canzoni”
io gli dico: “la grappa mi uccide”
e lui versa da bere

E allora portami al mare
Portami al mare senza costume
senza maschere nere
Volevo essere un uomo normale
Portami al mare
sul tuo asfalto silenzioso
portami al mare
là dove muore il fiume

E se mi guardi le spalle, amore
mentre cerco la direzione
se barcollo mi saprai tenere
se ti fermi sarò lì ad aspettare
come due pini suonati dal vento
o due figli dello stesso bastone
Non lasciarmi diventare brutale
portami al mare

E allora noi sapremo
senza parlare sapremo
come Dedalo venuto dal mare
che è il viaggio la destinazione
Dal palco all’autostrada e viceversa
senza una vera ragione
ma quando al sole ti guardo dormire
svanisce il rumore

(P) (C) 2017 Davide Ravera

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Gospel

Gospel

Hazy Music 2015 - album HD 004.

Caratterizzato da una scrittura rapida ed essenziale oltre che da sonorità sempre più elettriche, l'album è un’allegorica Via Crucis che si snoda tra le strade meno rassicuranti del centro di Modena, in una commedia umana che porta in scena il "ruvido ritaglio di un'Emilia che non riesce a non cadere a terra" e il suo rialzarsi "con la stessa disperazione e lo stesso amore con cui è caduta” in un'identificazione disincantata - ma non per questo meno appassionata - tra attore e scenario, spettatore e narrante, narratore e oggetto del racconto.

Testi e musica: Davide Ravera; produzione artistica: Umberto Palazzo; arrangiamenti: Davide Ravera, Riccardo Cocetti e Alessandro Marchiorri; registrato da Davide Cristiani, Bombanella Soundscapes [Maranello, MO], tra il 16 febbraio e il 24 marzo 2015; missaggio: Davide Cristiani e Umberto Palazzo, Bombanella Soundscapes [Maranello, MO], 23-31 marzo 2015; mastering: Jim Blackwood, AZPM Mastering [Tucson, Arizona].

Davide Ravera: voce, chitarre; Alessandro Marchiorri: contrabbasso, basso elettrico; Riccardo Cocetti: batteria, percussioni; Patrizia Ferrarini: congas, maracas; Davide Fregni: pianoforte, violino; Umberto Palazzo: altri strumenti.

Testi


La vita segreta di Dio

La vita segreta di Dio
è una cosa tra lui e il cosmo
indagine stretta della coscienza
autoanalisi di un fantasma
La vita segreta di Dio
è sognare di essere un uomo
e poi, divorato dal rimorso,
non sapere a chi chieder perdono

La vita segreta di Dio
non interessa a nessuno
troppo vasto è il suo dominio
negli strati più bassi del cosmo
Siamo già così pieni di lui
e dei suoi mille profeti erranti
che non riusciamo a concepire
che davanti al nostro mistero lui s’incanti

Chiedendosi il motivo
qual è stato l’inganno
del tempo, dei demoni o dei pianeti
per cui ora siam più contenti di lui
felici di quello che siamo
rinunziando a divina natura
A volte sbagliamo ma insieme contiamo
una forza che mette paura

La vita segreta di Dio
si colora di blande figure
a immagine nostra, dipinte nell’ombra
di un settimo giorno per finta
piangendo di lacrime amare
alla ricerca del dono più raro
quello di essere vivo e reale
speranza di essere umano

Quello di essere vivo e reale
speranza di essere…

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Dovresti leggere di più il Vangelo

Dovresti leggere di più il Vangelo
quando la sera viene
Dovresti leggere di più il Vangelo
come droga nelle vene
Dovresti leggere di più il Vangelo
dimenticandone le parole
Dovresti leggere un po’ il Vangelo
in questo giorno di sole

Dovresti leggere di più il Vangelo
con il tuo uomo al tuo fianco
Dovresti leggere di più il Vangelo
lasciare perdere gli stinchi di santo
Dovresti leggere di più il Vangelo
tornare sulla terra
Dovresti leggere di più il Vangelo
e ripudiare la guerra

Dovresti leggere di più il Vangelo
perché questo non è amore
Dovresti leggere di più il Vangelo
con il cuore sotto le suole
Dovresti leggere di più il Vangelo
e ascoltare di più tua madre
Ho sognato che ingoiavo vetri
e non riuscivo a parlare

Dovresti leggere di più il Vangelo
stare attaccata al tuo uomo
Dovresti leggere di più il Vangelo
oltre il muro del suono
Dovresti leggere di più il Vangelo
ridiventare un animale
Dovresti essere quello che sei
un essere speciale

Dovresti leggere di più il Vangelo
verso nuovi concetti di amore
Dovresti leggere di più il Vangelo
e aiutarmi con le lenzuola
Sono stretto nella morsa della tua assenza
e mi manca il respiro
E’ difficile restare a galla
senza te vicina

Dovresti leggere di più il Vangelo
perché qui c’è un uomo che ti ama
Non è un angelo del paradiso
nessuno ha già scritto la trama
Dovresti leggere di più il Vangelo
e poi credere un po’ più in te
Dovresti leggere un po’ il Vangelo
Dovresti leggere un po’ il Vangelo
Dovresti leggere di più il Vangelo
tornare a casa da me

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Emozioni deboli

C’è un angolo di backstage
dove i sogni muoiono
C’è un angolo di backstage
dove i destini si incrociano
C’è un angolo di backstage
dove la gente vomita
C’è un angolo di backstage
dove gli armonici non suonano

Non so più dove finisco io
e cominci tu
Ho bisogno di emozioni deboli

C’è un angolo di backstage
dove i narcotici abbondano
C’è un angolo di backstage
dove gli sbirri non vengono
C’è un angolo di backstage
dove la gente rotola
C’è un angolo di backstage
dove ognuno vomita un po’

Non so più dove finisco io
e poi canti tu
Ho bisogno di emozioni deboli

Ma poi
d’improvviso il diavolo

Se stringi gli occhi e fai due passi indietro
la verità sfuocata fa meno male
Hai bisogno di emozioni deboli

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Amore chi, amore cosa

Se tu mi amassi davvero
sarei un uomo molto più forte
Se tu mi amassi davvero
saresti una donna, una donna più forte
Se tu mi amassi davvero
sconfiggeremmo certamente la morte

Se tu mi amassi davvero
cadrei adesso dritto dalle nuvole
Se tu mi amassi davvero
vivresti per sempre tra quelle nuvole
Se tu mi amassi davvero
scambieremmo il cielo con le nuvole

Però no, però no
Non si può chiedere di atterrare alle aquile
Se metti due specchi di fronte
ottieni immagini all’infinito
ma a un certo punto l’immagine stessa
diventa un puntino
ed è per questo che stasera di colpo
tu hai rotto il mio specchio

Amore chi, amore cosa?
Magari solo per un po’
ma stasera muoio

Se tu mi amassi davvero
non penseresti che siamo un errore
Se tu mi amassi davvero
vivresti il senso di una fusione
Se tu mi amassi davvero
saresti stata su quel vagone

Però no, però no
Non si può chiedere di atterrare alle aquile
Se metti due specchi di fronte
ottieni immagini all’infinito
ma a un certo punto l’immagine stessa
diventa un puntino
ed è per questo che stasera di colpo
io ho rotto il tuo specchio

Amore chi, amore cosa?
Magari solo per un po’
ma stasera muori

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Senza te

Senza te mi sta morendo il mondo in tasca
Senza te non c’è nessuno che capisca
Come te non ci sarà mai più nessuno, mai

Senza te mi manca un attimo di sole
Stanza vuota, tutta buia e silenziosa
come te nessuno aveva illuminato mai

Giorni fa mi hai chiesto di non dimenticare
oggi già di nuovo nevica per ore
Non potrò dimenticare neanche se volessi

Non lo so se l’amore non ricambiato rimane amore
Non lo so se è finita o non è mai iniziata
Non lo so se era affetto, sentimento o sesso a ore
Quel che so per quanto posso io capire
è che no, non ti potrò dimenticare
Ora so che senza te la terra non gira più

Senza te si son fermate le turbine
Senza te, bambini schiamazzanti morti
Senza te ridere è un’impresa da campioni

“Se lo vuoi vediamoci per chiacchierare”
“Anche no, se no vivremmo per dimenticare”
Ora so quanto grande è il vuoto senza te

Giorni fa mi hai chiesto di non dimenticare
oggi già di nuovo nevica per ore
Non potrò dimenticare neanche se volessi

Non lo so se l’amore non ricambiato rimane amore
Non lo so se è finita o non è mai iniziata
Non lo so se era affetto, sentimento o sesso a ore
Quel che so per quanto posso io capire
è che no, non ti potrò dimenticare
Ora so che senza te la terra non gira più

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Cose calde

Cose calde, cose calde
Devi bere cose calde

13 e 05 e a Maranello si cambia
però non sarà questa la fine della corsa
Chiudi gli occhi un istante, poi benedicili al pianto
Desiderami ancora anche se per un’ora soltanto

C’era odore di sangue, sentivo puzza d’inganno
Tu mi hai chiesto di amarti, io con cura l’ho fatto
Tu non ti sei fidata, hai iniziato a tradirmi
e quante volte la tua passione dipendeva dai loro turni?
Dopo viene la sera, cambieranno le armi
Gli amici come una folla lontana passeranno a trovarti

Cose calde, cose calde
Devi bere cose calde

Quella sera a Palazzo Ducale non ti vidi nemmeno
poi hai bucato il mio schermo mentale con la rabbia di un treno
Ora devi pagare, pagare con la vita
13 e 05, manca poco e sarà finita
Presto viene la sera, canteranno le armi
e guardando negli occhi tuoi verdi ti darò brividi forti

Il tuo sangue rappreso sotto il portico amaro
è l’unico finale degno per un amore corsaro
Apri la bocca ancora per un’ora a questi miei baci
Bevilo fino in fondo, il tuo amore perfetto
Desiderami ancora mentre premo il grilletto

Cose calde, cose calde
Devi bere cose calde
Cose calde, cose calde
Devi bere cose calde

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Io, lui, lei e l’altro

Io, lui, lei e l’altro
sospesi entro un margine di dubbio
viviamo come un’allucinazione
questa storia di non-amore
Io, lui, lei e l’altro

Lui è un tipo molto buono
Ricorda quel tal samaritano
Le offre il mantello, le apre le stalle
continua a sperare che un giorno lei possa guarire

Lei a volte si confonde
Per questo non ci chiama mai per nome
però è molto brava nel farci sentire
ognuno a suo modo, ogni giorno, comunque il migliore

Io, io continuo a contare le ore
e una manciata di nuove canzoni
che saran più longeve dei suoi calori

L’altro è un lupo predatore
capobranco di un esercito di troie
Una moglie cortese pulisce la tana
dove lui possa poi ogni giorno comunque tornare

Io, io continuo a contare le ore
e una manciata di nuove canzoni
che saran più longeve dei suoi calori

Io, lui, lei e l’altro
al di fuori di ogni margine di dubbio
viviamo come un’allucinazione
questo amore che sembra un lavoro
per me, lui e l’altro
Io, lui, lei e l’altro

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Canzone ruvida

Raggiungimi da Molinari, colazione con un Bloody Mary
e una sconosciuta che piange al mio fianco
Non ne ho ancora avuto abbastanza
di questa pioggia, di queste scosse
di questa Emilia
ruvida di nome e di fatto?
E quella sera era già tutto scritto
Lui lo disse che sarebbe successo qualcosa di brutto
ma vi amo più della mia vita e se penso a voi che mi tradite
la pioggia di marzo diventa un diluvio

Raggiungimi in via Carteria: droga, sesso e poesia
e una sconosciuta ubriaca si scoscia al mio fianco
Questa storia che andava scritta
mi sta costando un bel po’ di forze
in questa Emilia
ruvida di nome e di fatto
E ieri sera, per san Patrizio
Greg passava una bottiglia che valeva più di mille consigli
Vi ho amati più della mia vita e se penso a voi che mi tradite
la pioggia di marzo ben presto diventa un diluvio

E come sanno bene i lupi
non si cambia la natura originaria
Non sono soltanto questioni di stile
e solo chi gioca sporco poi si ripiglia

Verso sera sarò in Pomposa, ho di nuovo perso la corriera
ed Ermes mi parla del prossimo viaggio in Tailandia
Non mi importa quasi un cazzo
del tuo amore, di questa pioggia
perché siamo un’Emilia
ruvida di nome e di fatto
In fondo sapevo, ho sempre saputo
che davvero sarebbe successo qualcosa di brutto
Dovrei badare alla mia vita ma se penso a voi che mi tradite
un Bloody Mary diventa un diluvio

E come sanno bene i lupi
non si cambia la natura originaria
Non sono soltanto questioni di stile
Stavolta, amore, sono pronto a morire

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Ridammi i miei trenta denari

Ridammi i miei trenta denari
I patti non erano chiari
Mi hai portato una preda che consideravo già mia

Ridammi i miei trenta denari
così non ti devi impiccare
Ti hanno tradito a tua volta, così non vale

Ridammi i miei trenta denari
che dopo ti pago da bere
tanto nessuno ci può restituire l’amore

Ridammi i miei trenta denari
Eran falsi, lo puoi vedere
Tu mi hai consegnato una preda già morta da ore

Ridammi i miei trenta denari
che dopo paghiamo da bere
tanto nessuno ci può restituire l’amore
Ridammi i denari e facciamo che siamo pari

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Via della Cerca

Lei voleva un amore perfetto e per questo mentiva su tutto
poi una sera, di botto, al Cantuccio è venuto giù il mondo
Lei aveva tre uomini certi e non era abbastanza
Lei voleva dipendere solo dalla sostanza
Lei confondeva gli istinti con i sentimenti
era calda e carnale e non la puoi scordare

Lei voleva un amore perfetto e per questo era sempre in tensione
poi una sera in gennaio le è sparita del tutto la ragione
Lei aveva tre uomini certi che in fondo non erano male
Li ha perduti per scrivere “t’amo” la notte sui muri
Lei confondeva gli istinti con i sentimenti
era calda e carnale ma non può tornare

Io non riesco più a passare
dal voltone di via della Cerca
e vedere quel pallone che sfugge di mano

Lei voleva un amore perfetto e perciò non poteva bastare
un essere umano che di fatto si può spezzare
Lei cercava la droga ideale per i suoi sensi
Non poteva resistere ancora in balia degli eventi
Fa troppo male la maschera quando cade
ora la stanno curando e non può tornare

Dicono che non sta troppo bene
che è stanca e che deve riposare
ma noi sappiamo bene come è andata a finire

Io non riesco più a passare
dal voltone in via della Cerca
e vedere un altro pallone che sfugge di mano

(P) (C) 2015 Davide Ravera

La messa non conta

Stasera la messa non conta
Lei ti ha spolpato fino all’essenza
Stasera la messa non conta, facciamo senza

Siamo in balia di un’onda anomala
che ha spazzato il posto delle fragole
Siamo stronzi e a volte tristi
ma non siamo amplificati e stasera la messa non conta

In via Taglio ho incontrato il suo uomo
lo ha spolpato fino all’essenza
Lo sguardo nel vuoto prefigurava una partenza

Pianura padana emiliana
Non capisci la differenza?
Stasera la messa non conta, facciamo senza

Siamo in balia di un’onda anomala
che ha cambiato il corso dell’esistenza
Siamo stronzi e a volte tristi
ma non siamo amplificati e quindi la messa non conta

Tu sai come sono io, un giorno comincerò a credere in Dio
il giorno seguente, di certo, poi cambierò idea
Questa città ti si incolla al sedere
ti beve di brutto ma non vuole pagare
e comunque vada stasera la messa non conta
e comunque vada stasera la messa non conta
e comunque vada stasera la messa non conta

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Chi mi tocca muore

Chi mi tocca muore
a volte anche solo per errore
Chi mi tocca muore

Chi mi tocca muore
Qualcuno si uccide, altri stanno a guardare
Chi mi tocca muore

Chi mi tocca vive
Chi mi tocca beve forte
Chi mi tocca vive
Chi mi tocca comunque
si porta e mi lascia una traccia

Chi mi tocca muore
lentamente o con furore
Chi mi tocca muore

Chi mi tocca muore
di rabbia o mal di cuore
Chi mi tocca muore

Chi mi tocca sta bene
Buon sangue nelle vene
Chi mi tocca sta bene
Chi mi tocca comunque
si porta e mi lascia una traccia

Chi mi tocca muore
in un disordine di parole
Chi mi tocca muore

ma chi mi tocca crede
che la vita possa non finire
Chi mi tocca crede

Chi mi tocca vive
Chi mi tocca vivrà per sempre
Chi mi tocca vive
Chi mi tocca comunque
si porta e mi lascia una traccia
e se la vita è un boccale
ti offro
la mia ultima goccia

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Gospel

Quando, un giorno, sarà il momento
porta a spegnersi il mio cuore fuori dal cemento
Cerca un fiume dove riposare
quello sarà il posto dove voglio morire
Chiama gli amici e canta una canzone
quella sarà la mia religione

Quando, un giorno, questo corpo stanco
lascerà il passo alla sorella che gli vive accanto
non voglio tristi funerali
non voglio telegrammi tutti uguali
Canta una canzone quando viene sera
quella sarà la tua preghiera

E lascia il mio fegato alle carogne
che di questi tempi, sai, ce n’è bisogno
Lasciami morire con la testa alta
felice di dissolvermi un’altra volta
in cerca di altri mari come insegna il fiume
ma dammi un giorno buono per morire

Non lasciarmi solo quando sarà il tempo
di restituire le mie ceneri al vento
Non lasciarmi andare quando fischia inverno
non lasciarmi in pieno sole tra le mosche e il sale
Io non sarò triste con te al mio fianco
al momento di lasciare questo corpo stanco

E lascia il mio fegato alle carogne
che di questi tempi il fegato serve sempre
Lasciami morire con i piedi a terra
lieto di cambiare lato del sipario
in cerca di altri mari come insegna il fiume
ma dammi un giorno buono per morire

Canta una canzone quando viene sera
quella sarà la tua preghiera
Io non sarò triste con te al mio fianco
al momento di lasciare questo corpo stanco

ma dammi un giorno buono per morire
dammi un giorno buono per morire
dammi un giorno buono per morire
ma dammi un giorno buono…

(P) (C) 2015 Davide Ravera

Cammino

Cammino, non ho niente da fare e l’estate è lontana, cammino
Sul ghiaccio e la neve non faccio attenzione, cammino
Cammino, tu mi hai sempre mentito, cammino
Cammino, poi sarà primavera, cammino

Cammino, con gli occhi già pieni di lacrime calde cammino
C’è qualcuno che grida di fare attenzione, cammino
Ci dev’essere un bar dietro questo curvone, cammino
Cammino, qui non c’è primavera, cammino

Cammino, aspettando qualcosa che apra o che chiuda, cammino
Giorno e notte non fan differenza per me, cammino
Non c’è niente di vero, niente di certo, cammino
Cammino e non c’è niente di strano, cammino

Cammino perché in casa ci sono presenze e allora cammino
perché tu mi hai violato e ferito, per sempre cammino
Cammino, sono fuori di testa e cammino
Cammino, poi sarà primavera e cammino

Cammino tra i rifiuti di un mondo che muore, quest’oggi cammino
Porto in dote un vangelo di disperazione e cammino
Cammino, sono il figlio dell’uomo e cammino
Cammino, porterò primavera, cammino

Cammino dove il tempo ha già perso ogni significato, cammino
Dove altri hanno osato ma sono caduti, cammino
Cammino, tu te ne sei andata, cammino
Cammino, il tuo corpo mi manca e cammino
Cammino, nel tuo corpo e nel sangue cammino
Cammino

(P) (C) 2015 Davide Ravera

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Bolero

Bolero

Hazy Music 2010 - album HD 003.

Album dalla gestazione lunga e complessa, "Bolero" è stato registrato nel 2008 e raccoglie quasi esclusivamente canzoni del periodo 1999-2001; alcune sono riscritture di brani inizialmente vergati in inglese. Gli arrangiamenti sono stratificati e ricercati come lo svolgimento dei testi: questi ruotano in larga misura su visioni e memorie filtrate dalla fantasia dell'autore o di personaggi fantasma, in una sorta di elegia marina della danza, proclama di incapacità a soccombere al ballo della morte e della vita.

Registrato tra marzo e settembre 2008 da Andrea Fontanesi presso il Sex Blues Studio [poi Vox Recording Studio] di Reggio Emilia. Missaggio: Andrea Fontanesi e Davide Ravera [Sex Blues Studio]; mix addizionali: Davide Cristiani [Bombanella Studio, Maranello]; mastering: Stefano Cappelli [Creative Mastering, Forlì].

Davide Ravera: voce, chitarre; Antonio Righetti: basso elettrico; Danny Montgomery: batteria, tambourine; Patrizia Ferrarini: percussioni, voce; Alessandra Ferrari: voce; Ed: chitarra elettrica; Paride Tedesco: organo elettrico; Lele Cantelli: batteria; Matteo Toni: chitarra weissenborn, voce; Marino Brusiani: trombone, voce; Fonta: piano elettrico.

Testi


Bolero

Il figlio di mia madre è uno un po’ sbandato
ha gli occhi da straniero ma i capelli come i suoi
vicino a un porto franco la sua immagine colpisce come un lampo

Il figlio di mia madre se n’è andato verso sera
una donna al davanzale ancora aspetta che torni
e ogni volta che parte il Bolero è una vecchia ferita che freme

Stanotte son venuto
ad imparar come si muore
a selezionare gli ingrati per la caccia all’erede
stanotte son venuto
ad imparar come si parte

Il figlio di mia madre ha una coperta fatta a mano
è caduto dalle nuvole come il re degli aquiloni
un giorno è ripartito per saldare tutti quanti i vecchi conti

C’è ancora un biglietto che parla di un viaggio in cabina
Fernanda che ancora l’aspetta e non conta più i giorni
e ogni volta che parte il Bolero mi prende una pena

Stanotte son venuto
ad imparar come si danza
nettare di Panama in bagliori di salsa
stanotte son venuto
ad imparar come si parte

Il figlio di mia madre è uno come me
è solo nato solo senza incubi spezzati di lamé
stanotte ci guardiamo in faccia e non mi pesa il suo fair-play

Stanotte son venuto
ad imparar come s’invecchia
col volto gettato al domani in un piatto di vento
stanotte son venuto
ad imparar come si danza

Stanotte son venuto
a recitar la danza
simbiotica, vera, suprema, un’onda nel mare
stanotte son venuto
a cantare il Bolero che salpa
per un’altra danza

(P) (C) 2009 Davide Ravera

La bottega di Casimiro

Vieni a prendermi al tramonto
non devi neanche scendere dal risciò
Casimiro ci aspetta a gambe incrociate
la barba sulle ventitré

Nella bottega di Casimiro
c’è uno scialle che avvolge la storia
anche gli zaffiri hanno memoria
puoi comprare uno specchio oppure regalarti le ore

Nella bottega di Casimiro
c’è l’odore delle spezie e del tè
un mappamondo di broccato e ginseng
lapislazzuli striati di sole contrabbandati la notte

Nella bottega di Casimiro
c’è Malik con il cuore spezzato
che ubriaco di vino di palma
ha affidato alle correnti un bouquet che chiamava Esmeralda

Nella bottega di Casimiro
entrano zingare coi piedi d’atleta
a raccontare della stella cometa
esplosa in Kerala nell’agosto del ’53

Vieni a prendermi al tramonto
non devi neanche scendere dal risciò
Casimiro ci aspetta a gambe incrociate
la barba sulle ventitré
il viso alla Mecca, un amore in Birmania
e il cuore sul lago Dal

Nella bottega di Casimiro
ci son libri senza copertina
tegami rotti e giochi a vento in vetrina
aromi molto poco legali che ci tengono allegri

Nella bottega di Casimiro
un seme aperto lascia uscire il futuro
di vita dura ma nessuna paura
di viaggi in treno senza posti a sedere o amici importanti

Nella bottega di Casimiro
un vecchio scrigno mi ha cantato il domani
come una ruota dai contorni divini
mi ha letto piano un ritornello che finisce con il nome che sai

Vieni a prendermi al tramonto
non devi neanche scendere dal risciò
Casimiro ci aspetta a gambe incrociate
la barba sulle ventitré
il viso alla Mecca, un amore in Birmania
e il cuore sul lago Dal

Fragili sono le vocazioni, irresistibili le onde del cuore
nella bottega di Casimiro il tuo nome è un pensiero di mare

E’ un pensiero di mare
è un pensiero di mare
è un pensiero di mare
è un pensiero di mare
di mare, di mare…

(ad libitum)

(P) (C) 2009 Davide Ravera

È subito caos

Azzera i desideri ed è subito caos
amami senza parole, è subito caos
“baby can I hold you” ed è subito caos
settantamila anime in cerca di caos

Ho finito la bottiglia che Red ha lasciato
due dita di clemenza nel bicchiere dei puffi
mi son steso sul divano ripulito a metà
con i vestiti di domani e più domande che mai
amore pasticciato col dolce delle sei
arriva ciondolando un’overdose di yang

Inclinazioni morbide, un fumetto per tre
finché c’è rima c’è pazienza poi è subito caos
un saluto da Katmandu dove l’anima vola
sognando Patagonia, l’erba mi consola
la gatta dolorante in piazza dei Tracolli
ha lasciato baffi e bussola sull’unico tram

E’ subito caos, è subito caos
non è uno scherzo e non è una mania
cercando nella neve l’algoritmo del tao
alba senza aurora all’ombra delle stelle
seduto su di un tavolo nell’ora dello zen

Hai ricamato inganni per la gente per bene
sciacquando troppi panni a chi dispensa novene
sfoltendo felci facili di malinconia
hai rinvasato i vuoti di una vecchia bugia
scatola di latta per contare le ore
in piedi su una nuvola, è subito caos

E’ subito caos, è subito caos
non è una posa e non è una fobia
è solo che ti manca una punta d’alchimia
notte senza sera, odore di sakè
seduto su una nuvola, è l’ora dello zen

Ai margini del bosco c’è la pianta del tao
incatenata agli angoli del solito caos
trapunta di lucciole e di nostalgia
settantamila volte per cantarti il caos

Poi rinunciando ai turni della tua vanità
hai confuso sale e zenzero per pura pietà
il casellante sordo ai tuoi richiami di caccia
non ha più spalle per coniare nuovi solchi di faccia
convinto di donare le sue spalle al sud
riparte borbottando ed è subito caos

E’ subito caos, è subito caos
voglio stare senza senso, questa è casa mia
un giardino dove crescere la pianta del tao
sentimentalmente rovesciato sul parquet
aspetto nuovi ordini, è l’ora dello zen

E’ subito caos, è subito caos
non ho bisogno di catene, questa è casa mia
un giardino dove cresce bene la pianta del caos
seduto nella neve con la mente a te
aspetto un nuovo giorno, è l’ora dello zen

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Firenze in novembre

Firenze in novembre
il sole si spegne
l’Arno mi porta i ricordi e le foglie
di un tempo caduto
finito in estate, di mandorle amare
di sole, di brevi respiri, di corse
di pochi secondi

Poveri sensi
sciabordio fuori tempo
l’acqua mi bagna le rive ed i ponti
velata agli sguardi
l’estate raccoglie i portenti del corpo
ma ho torto se dico che ti ho solo amata
per qualche secondo

Leggiádrami, prendimi in corsa
prendimi stretta, prendimi forte
la vita è una scossa
che quando è finita nemmeno ricordi
prendimi bene, sfuma novembre
racconta di estati
sciacquate d’autunno a Firenze

Freddo di fonte
allagato di note scandite in aprile
rovesciami addosso il male che ho fatto
in un giorno d’estate
l’inverno cancella le voglie del corpo
le maglie del vivere torvo che a volte
si scioglie nell’Arno per sempre

Dimmelo ancora, dimmi che m’ami
lascia che il fiume separi il dolore
nel corso del tempo
la rabbia si stinge, viene settembre
l’estate finisce, finisce la vita
che freddo novembre
la festa è finita per sempre

Amami bene
amami presto e leggero
perché io sto andando a morire
getta lo sguardo al di sopra del tempo
rubato la notte
alle ore create dal sogno, mia rosa d’amore
per sempre solenne e elegante
t’aspetto a Firenze in novembre

Marina
Marina è annegata
lascia che il fiume chieda il suo prezzo
quel giorno t’ho detto, Marina per sempre
se perdo i tuoi occhi
ci vediamo a Firenze
per sempre solenne e elegante
ci vediamo a Firenze in novembre

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Via dell’Inferno

Via dell’Inferno, la nebbia delle sei
la sinagoga, il sangue degli eroi
amore, ho preso un treno, indovina dove sono
via dell’Inferno io non ci torno più

Via dell’Inferno, un angelo in paltò
un portico odoroso di lillà
le pietre antiche, la stessa voce, me ne vado via con lei
via dell’Inferno, il merci degli eroi

I treni han gli occhi rossi quando lasciano Bologna
lo squarcio è ancora aperto e la bestia in libertà
le molle sui binari ma i binari sono i miei
amore, prendo il treno delle sei

Via dell’Inferno, una voce senza età
mi ha detto “torna a casa, lei è là”
l’inverno è stato lungo e freddo, nel ghetto degli eroi
ma da oggi penseremo un po’ anche a noi

Un treno mi ha insegnato a piangere
la musica mi ha dato libertà
genietto del vapore, il blues dei macchinisti
via dell’Inferno, io non ci torno più

I treni han gli occhi rossi quando lasciano Bologna
lo squarcio è ancora aperto e la bestia in libertà
le molle sui binari ma i binari sono i miei
amore, prendo il treno delle sei

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Mi piaci

Mi piaci quando m’insegui
mi piaci quando m’illudi
mi piaci quando mi vuoi bene
e quando mi saluti

Mi piaci quand’è mattina
mi piaci molto anche quand’è sera
mi piaci quando scherzi
e quando sei sincera

Ti ho colta senza saperlo
fiore prezioso nel mare morto
mi hai colto sul fatto d’amarti
neanche troppo sconvolto
ora mi piaci ogni momento che viene
e possa il cielo questo cuore nutrire
perché mi piace come mi sorridi
e come mi respiri

Mi piaci quando mi cerchi
mi piaci quando mi lasci
mi piaci quando ti spogli
e mi copri di baci

Mi piaci quando sei austera
mi piaci molto perché sei bambina
mi piaci quando fai la bambola
da copertina

Ti ho colta senza un rimorso
fiore prezioso dai mille amanti
ti ho colta e ti tengo, se posso
ogni giorno che passa
nella notte e i pomeriggi lievi
che in un momento sono già finiti
perché mi piace come mi sorridi
e come mi respiri

Perché mi piace come mi sorridi
e come mi respiri

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Milonga

Milonga al buio di una stanza
milonga, cugina con la samba
milonga, è pioggia che circonda
milonga, il tuo seno si racconta

Milonga, terra umile e bestiale
milonga che non rispetta le parole
milonga, itinerario fluviale
milonga, liquida e speciale

Milonga, non è certo rock’n’roll
milonga, Priscilla appesa a un muro
mi dichiaro innocente su tutto
milonga, non fosse per la milonga

Angelo dolcissimo con gli occhi di mille colori
reinventa le danze, accarezza i timori
di un menestrello perdente il battello dei sogni
rifondi la carne col cuore, distribuisci passione

Milonga… un’altra, altra milonga
milonga, una nota dolente
milonga per sempre, per sempre
ora è sempre milonga

Non fosse per quegli occhi di mille colori
non fosse per il corpo di giada che sboccia ogni sera
non fosse per il cielo e per la primavera
non avrei mai incontrato la milonga vera

Milonga alla fine del mondo
milonga, come un fiore di un giorno
milonga, un battello sull’acqua
milonga… un ritorno, il ritorno

(P) (C) 2009 Davide Ravera

I fonici di domani

Se fossi uno che pensa prima
non farei le cose senza pensare
non sarei il fonico di stasera

Con l’accendino rasta e la bandana
che gli abbiamo detto tutto da una settimana
ma ti guarda stupito e un po’ indispettito
e ti dice “qui non si può entrare
sto sognando di un modo migliore”

Ma appena la luce si spegne
ha gli occhi come i miei, fiumi secchi
le orecchie si piegano ancora ed ancora
e al primo brivido di vero calore
è subito gelo da dire, da fare cantare

Se fossi uno che pensa spesso
non farei tante cose così prive di senso
starei a casa mia

Se fossi uno che pensa forte
m’improvviserei organista di corte
senza batter le ali in un gioco vigliacco
e ti dico “qui non si può entrare
non m’importa del vostro rumore”

Ma se fossi uno che ama il buio
non avrei acceso tutte le luci
su questo quasi amore

Così a volte adoro i miei momenti di odio
come adoro il tuo sguardo regale
ma forse stavolta ho sbagliato davvero
e ti guardo stonato come un gufo tradito
e ti dico “non voglio più uscire
non faremo mai posto ai villani”

Non faremo mai posto, mai posto ai villani
non importa se batton, se batton le mani
e ameremo in silenzio la stessa donna che danza
al tempo esatto dell’apparenza
cullando marimbe, milonghe e osanna in un’unica stanza
e ameremo in silenzio la notte che avanza
e saremo in piedi a cantare anche senza coscienza
saremo noi i fonici di domani
saremo forse i fonici di domani
saremo…

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Notte blu

Un caffè per il maestro è cosa buona e giusta
io ho l’alito letale e la psicosi del pollame mi ha buttato giù
le nuvole van svelte sul vento del nord-est
e il maestro vuole solo fare il jazz

Quando perdo le parole vorrei rotolare lento
nei ruscelli del tuo cuore e declinare il sentimento che dà voce al blu
ti cerco con le mani, trovo solo un altro re
il maestro vuole sempre fare il jazz

Blu, blu, è una notte blu
di quelle che non si sa perché
blu, blu, è una notte blu
anche se tu sei con me

A volte è bello essere nel mezzo di un pow wow
distrattamente perdere la propria identità insieme agli altri clown
tu prendi un altro numero, mi chiedi “tocca a me?”
e il maestro vuole ancora fare il jazz

Blu, blu, è una notte blu
di quelle nate in barba ad un refrain
blu, blu, è una notte blu
oh baby, do I know your name?

A letto senza sveglia è una grossa meraviglia
raccoglimi al mattino e addormentami i fantasmi che dan corpo al blu
cercando il ritornello che dia il buongiorno a te
inciampo nel maestro e nel suo jazz

Nel silenzioso scrivere, nel sonno di Maria
nei mille fiati corti di speranza strapazzati dalla polizia
nelle dita del maestro che sorseggia il suo caffè
l’aroma blu marino mi dà il senso al jazz

Blu, blu, è una notte blu
di quelle che non si sa com’è (ma ce n’è)
blu, blu, è una notte blu
di quelle da restare con te

Blu, blu, è una notte blu
di quelle da stringerti di più
blu, blu, è una notte blu
bambola dai suoni
bambola dai suoni
oh, bambola dai suoni blu

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Settembre luna

Settembre luna ed è luna blu
un brivido sordo non mi lascia più
altissimo cielo, vertigine amara
un treno si muove per una stella lontana

Continui a scrivermi e ringraziarmi
per quella stupida notte, i miei quattro petardi
settembre luna è ben più silenziosa
una palla nel letto, mia pirite inesplosa

Il peggio è andato e ci resta tutto il male
il capitano Morgan mi consola
giochi sporchi in una cella aperta
il giorno dopo sono ancora in corsa

Che la musica ti porti un po’ di pace
rotolando oltre questi passi inquieti
che una voce trilli nel tuo sottopelle
che le mie parole ti diventino seta

Ho viaggiato mille contrade strane
ho suonato le conga in una banda di samba
ho perduto un veliero che portava il tuo nome
ho scavato una buca, ci ho nascosto la luna

Il peggio è andato e ci resta tutto il male
una notte fatta apposta per il vino
giochi sporchi in una cella aperta
il giorno dopo sono ancora in corsa

Settembre luna ed è luna blu
semitono impazzito, una nuova canzone
raccoglie il dolore della gente lontana
ho rovesciato il sale, mi son dato le spalle

Il peggio è andato e ci resta tutto il male
un desiderio azzimo in rivolta
giochi sporchi in una cella aperta
il giorno dopo sono ancora in corsa
il giorno dopo sono ancora in corsa
il giorno dopo sono ancora in corsa

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Tempesta

Venerdì, la lotteria dei poveri
un angelo mi segue da lontano
t’ho vista già in Africa, son certo ormai
t’ho persa presso un vecchio minareto

Vellútami, due occhi blu, lo so sei tu
non dirmi che mi senti uno straniero
fingendo di aspettare un tram ti prenderò
asciugati i capelli e dopo sfiorami

Tempesta in alto mare, un fuoco antico
guardiani delle stive e dei misteri
un’isola che non si vede eppure c’è
perle le parole che mi dai

Mi rotolo, m’avvoltolo, ritardo un po’
son bravo a fare finta d’esser solo
ma dentro me c’è un sogno che ho visto già
angelo in velluto, vieni a prendermi

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Tango

Dimmi che sei la mia donna
e non farmi domande su strane questioni
di soldi e di gambe
lo sai che mi è sempre piaciuto il tango

Un passo carrabile non è mai opinabile
le sere son tragiche se tu sei irascibile
dai, c’incontreremo molto presto al largo

Aggiro i caselli furioso ai duemila
pallottole rapide in ultima fila
poi senza motivo t’accosto e ti fermo
sei tu che mi tieni sempre in movimento

Dimmi che manca se manca all’arrivo
o se presto ti fermi per un aperitivo
con me, che cosa importa se son solo le tre?

Il Tevere è vuoto, un ostello da poco
una stanza disfatta, la lente, una matta
e via, due giorni a letto e son volati via

Irrompe la notte più breve e balorda
sei tu che mi svegli, non è la Gioconda
non è che sospira, non è che m’incanta
sei tu

Stringimi in curva, bambina scappata
la notte è sgualdrina, la tela è squarciata
non sono quei grilli, non è il fiume lento
sei tu che mi tieni sempre in movimento

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Lindsay

Raccontami di un sogno non ancora sognato
tu che vedi bene soprattutto al buio
accogli il mio futuro, le mie ali di cera
dividi il mio passato senza malinconia

I portici freddi, sei cerchi di gesso
una città che va al fulmimotore
due valigie per uno sotto un cielo distorto
mi han buttato giù a Poznań, ero senza biglietto

Ho studiato tutti i testi delle anime in pena
ho lasciato ondeggiare i miei sensi in vetrina
a volte incontro occhi che non hanno colore
portan solo il colore del cielo
portan solo il colore del cielo

A volte mi vedo nel terrore degli altri
ed è inutile sorridere a tempo
ho perso un altro sogno proprio in mezzo al confine
madre mia che voli, dammi un segno diverso

Quella donna aveva proprio il mio volto
un volto vendicato in prigione
ho schiacciato il pedale dell’acceleracuore
è venuta a rincorrermi, ha inventato il rancore

Quando sento riparlare di Lindsay
non vedo l’ora che diventi mattino
certi giorni hanno troppi colori di cielo
certe notti hanno sogni che non so silenziare

Io non voglio più vederti, mia Lindsay
io voglio un treno che mi porti ad oriente
lavare il ricordo in una notte di gelo
voglio vivere oltre la cesura del cielo
io non voglio più vedere quel colore di cielo

C’era un buco questa notte nel sogno
il sogno non è più cominciato
odor di petrolio, un incanto sbagliato
ho bisogno di mia madre che mi parli di un treno
ho bisogno di una madre che mi parli di un treno

Berlino è una pietra caduta dal cielo
come Lindsay da quel finestrino
voglio un sogno che ti lasci rimboccar le coperte
voglio un sogno che finisca al mattino
voglio un sogno che finisca al mattino

Ho sognato di Lindsay che mi accarezzava lieve
ho sognato un gattoscimmia assetato di neve
un crocicchio di tegole, Varanasi allagata
ceramica inquieta, dolcissima istanza
i mille colori, tensioni del vero
ho sognato la mia Lindsay che si tuffava nel cielo

Ho danzato sulle onde ossessionato dai corpi
fobico passato, larga marea di ricordi
non diventarmi buia come il cielo in febbraio
quanta strada abbiam fatto e non è ancora futuro

Chiudi gli occhi mia Lindsay, seppellisci i tuoi fiori
la tua sindrome sacra, la tua sporca miseria
madre mia che voli, dammi un segno diverso
madre mia che voli, dammi il sogno che ho perso

(P) (C) 2009 Davide Ravera

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Settembre Luna

Settembre luna

Hazy Music 2009 - maxi-singolo HD 002.

Maxi-singolo di tre brani, stampato soprattutto per le radio e i fan più affezionati in attesa dell'album "Bolero", di cui contiene due brani con l'aggiunta della registrazione estemporanea di "A me resta una canzone" in duo con Patrizia Ferrarini.

Registrato tra marzo e settembre 2008 da Andrea Fontanesi il presso Sex Blues Studio [poi Vox Recording Studio] di Reggio Emilia tranne "A me resta una canzone" [20 febbraio 2009]. Missaggio: Andrea Fontanesi e Davide Ravera [Sex Blues Studio]; mix addizionali: Davide Cristiani [Bombanella Studio, Maranello]; mastering: Stefano Cappelli [Creative Mastering, Forlì].

Davide Ravera: voce, chitarre; Antonio Righetti: basso elettrico; Danny Montgomery: batteria; Patrizia Ferrarini: percussioni; Alessandra Ferrari: voce; Ed: chitarra elettrica; Paride Tedesco: organo elettrico; Lele Cantelli: batteria; Matteo Toni: chitarra weissenborn, voce; Marino Brusiani: trombone, voce.

Testi


Settembre luna

Settembre luna ed è luna blu
un brivido sordo non mi lascia più
altissimo cielo, vertigine amara
un treno si muove per una stella lontana

Continui a scrivermi e ringraziarmi
per quella stupida notte, i miei quattro petardi
settembre luna è ben più silenziosa
una palla nel letto, mia pirite inesplosa

Il peggio è andato e ci resta tutto il male
il capitano Morgan mi consola
giochi sporchi in una cella aperta
il giorno dopo sono ancora in corsa

Che la musica ti porti un po’ di pace
rotolando oltre questi passi inquieti
che una voce trilli nel tuo sottopelle
che le mie parole ti diventino seta

Ho viaggiato mille contrade strane
ho suonato le conga in una banda di samba
ho perduto un veliero che portava il tuo nome
ho scavato una buca, ci ho nascosto la luna

Il peggio è andato e ci resta tutto il male
una notte fatta apposta per il vino
giochi sporchi in una cella aperta
il giorno dopo sono ancora in corsa

Settembre luna ed è luna blu
semitono impazzito, una nuova canzone
raccoglie il dolore della gente lontana
ho rovesciato il sale, mi son dato le spalle

Il peggio è andato e ci resta tutto il male
un desiderio azzimo in rivolta
giochi sporchi in una cella aperta
il giorno dopo sono ancora in corsa
il giorno dopo sono ancora in corsa
il giorno dopo sono ancora in corsa

(P) (C) 2009 Davide Ravera

Notte blu

Un caffè per il maestro è cosa buona e giusta
io ho l’alito letale e la psicosi del pollame mi ha buttato giù
le nuvole van svelte sul vento del nord-est
e il maestro vuole solo fare il jazz

Quando perdo le parole vorrei rotolare lento
nei ruscelli del tuo cuore e declinare il sentimento che dà voce al blu
ti cerco con le mani, trovo solo un altro re
il maestro vuole sempre fare il jazz

Blu, blu, è una notte blu
di quelle che non si sa perché
blu, blu, è una notte blu
anche se tu sei con me

A volte è bello essere nel mezzo di un pow wow
distrattamente perdere la propria identità insieme agli altri clown
tu prendi un altro numero, mi chiedi “tocca a me?”
e il maestro vuole ancora fare il jazz

Blu, blu, è una notte blu
di quelle nate in barba ad un refrain
blu, blu, è una notte blu
oh baby, do I know your name?

A letto senza sveglia è una grossa meraviglia
raccoglimi al mattino e addormentami i fantasmi che dan corpo al blu
cercando il ritornello che dia il buongiorno a te
inciampo nel maestro e nel suo jazz

Nel silenzioso scrivere, nel sonno di Maria
nei mille fiati corti di speranza strapazzati dalla polizia
nelle dita del maestro che sorseggia il suo caffè
l’aroma blu marino mi dà il senso al jazz

Blu, blu, è una notte blu
di quelle che non si sa com’è (ma ce n’è)
blu, blu, è una notte blu
di quelle da restare con te

Blu, blu, è una notte blu
di quelle da stringerti di più
blu, blu, è una notte blu
bambola dai suoni
bambola dai suoni
oh, bambola dai suoni blu

(P) (C) 2009 Davide Ravera

A me resta una canzone

Siamo tutti stranieri
in un deserto di pensieri
tutti delusi
in un’autostrada dalle ombre lunghe fino a sera

Siamo tutti bambini
stanchi, stupidi e imprecisi
tutti reclusi
in corsa per un’ora d’aria questa sera

A me resta una canzone e te la porterò
la canzone dolce e triste
della gente che resiste e non lo sa

Siamo tutti partiti
per galleggiare sui confini
alcuni hanno scritto
altri hanno lasciato una canzone lunga e nera

Ma con la luna più scura
io salterò quel muro
ad ogni costo stasera, tu
tienimi vicino alla tua luna più vera

A me resta una canzone
e te la porterò
la canzone dolce e triste
della gente che resiste e non lo sa

A me resta una canzone
e te la porterò
la canzone lenta e triste
della gente che resiste a questa età

(P) (C) 2009 Davide Ravera

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Dr. Dave & Mr. Haze

Dr. Dave & Mr. Haze

Hazy Music 2008 - album HD 001.

Album istintivo e primordiale, Dr. Dave & Mr. Haze cattura un “qui ed ora” significativo dal punto di vista storico e personale: pur nell’estrema rozzezza tecnica, esso dà vita ad un continuum poetico che qualcuno ha definito “cinematografico”. Le prime tracce sono frutto di una diretta radio notturna e di un live a Oxford, durante uno sgangherato tour europeo che il destino collocò tra i fatti di Genova del 2001 e la distruzione delle Torri Gemelle. Gli altri brani provengono da una selezione operata sull’ingente repertorio in inglese composto negli anni 1998 - 2001.

Registrato su minidisc e mixato nel 2000-2001 da Davide Ravera [City Life Home Studio, Modena] con l'eccezione delle prime 5 tracce, registrate su DAT monotraccia da personale di VARA ONE [Hilversum, Paesi Bassi] e di "Headful of You", registrata dal vivo su minidisc da Oxford Robin a Oxford, UK. Mastering: Andrea Fontanesi, Sex Blues Studio [poi Vox Recording Studio], 2008.

Davide Ravera: voce, chitarre, violino; Anna Palumbo: fisarmonica, percussioni.

Testi


Spoken intro by Paul Van Gelder

Paul Van Gelder appears through courtesy of VARA ONE.

Sonya yana meme komba

Sonya yana meme komba
headin’ down the road
drivin’ hundred miles an hour
down the land where dreams are sold

The hands of the devil gonna keep me on the track
I got a finger on the wheel and the other in your pants
I got a voodoo mother calling for revenge
and a sympathetic link to your long black hair

Sonya yana meme komba
little virgin queen
lick my face and shake your hips
like the girls on magazines

The heart of the gypsy said that I can go
but I gotta be careful where I put my load
one’s for my monkey, one is for the show
sevens are in heaven and the queen is on the go

Sonya yana meme komba
lookin’ for a hole
stayin’ on the open road
like a dog without a bone

Weepin’ and a-rollin’ I’m a-learnin’ to choose
with an eye on tomorrow and the other on the blues
the hands of my baby gonna keep me on the track
she kills me with a song and then she rolls on my back

The hands of my baby gonna keep me on the track
she’s a pretty kamikaze with a cigarette
the eyes of my babe gonna tell me no lie
she’s a killer in love with a suicide

Sonya yana meme komba
diamonds in the dirt
shinin’ like a new tattoo
or an angel without shirt

Sonya yana meme komba
headin’ for the road
goin’ hundred miles an hour
down the land where dreams are sold

Sonya yana meme komba
headin’ down the road

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Big city blues

Take me to the railways, take me to the moon
take me out of town down the street of the Jews
I’m sick and tired of a-singin’ the same old blues
I don’t want nothing of the big city news

Everyone’s a liar, everyone’s a cop
I’m deep down in a hole and I just ain’t gonna stop
big city baby keep draggin’ me down
I don’t want nothing of the big city crowd

I don’t want nothing of the big city
I don’t want nothing of the big city
I don’t want nothing of the big city blues

I done a long way down the streets of gold
now everyone’s suspicious and everyone is cold
I’m going home with the dust inside my shoes
I don’t want nothing of the big city blues

I don’t want nothing of the big city
I don’t want nothing of the big city
I don’t want nothing of the big city blues

Seven million cars
stolen guitars

I don’t want nothing of the big city
I don’t want nothing of the big city
I don’t want nothing of the big city blues

I don’t want nothing of the big city
I don’t want nothing of the big city
I don’t want nothing of the big city blues

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Wind from Seattle

There’s a wind from Seattle
it blows for you and me
it’s plain to see
it ain’t no harmful wind

There’s a wind from Seattle
against the hypocrites
it has the power
of the seven raging seas

Unfaithful army without guns
problem kids and only sons
facing one more night in curfewed dreams
It may sound silly but it’s done
I wish I was a kid and run
where the action’s just begun

There’s a desert way out there
a land that needs to be
regenerated
it ain’t no easy wind

The ground is cold and thick and hard
like those batons in the dark
you hear them come
don’t let them blow you down

Oh, wind from Seattle with a spell
can you hear the golden bells
that lead your souls up to the meeting point?
Among grenades and carousels
despite the lies that they will tell
a brand new season’s just begun

So let the kids come out to play
and resurrect a dream that’s fine
a brand new season’s just on time

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Born in a minor key

Only need a cable & a memory chip
for Xmas if I’m lucky I’m gonna meet you lips to cheek
just play a little louder, everyone will sing
you grew up to be blue and I was born to shake your leaf

Red river County, no one is on line
it feels like dynamite but babe did you ever know why?
last night I dreamed those snakes, they were speakin’ in tongues
the water’s full of sharks oh baby have we lived this long?

Here comes another stranger
welcome to the blues
nobody can dance like you
Sure it was strange in Houston
water on the moon
nobody that can play like you

All I remember is a fire and a minor key
and walkin’ by the creek where the frogs go leap
the girl in a hollow tree, is it me they say?
Sometimes i wanna close my eyes and make that picture go away

The hurricane was sudden, we were on a drunk
lyin’ on the pavement, the cops had closed another bar
woke up in Colorado where the water is sweet
your memory was meltin’ but you never never had no fear

A stranger in my coffee
welcome to the blues
nobody can sing like you
A little peace in Dallas
the way it used to be
born in a minor key

Here comes another sunset
the nature of the blues
oh, but I think I’m gonna see you soon
we’re gonna meet in Dallas
the way it used to be
way over yonder when we all be free

Cuidado, amigo
esto es que te digo
no ser desperdido
quiero bailar contigo
quiero escucharte
no tienes que llorar
vamos partir
que todo el mundo es libre

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Headful of you

I woke up this morning
head full of blues
I looked in the courtyard
no trace of you
now I’m hangin’ in the kitchen
with a head full of you

I don’t know what has happened
I don’t know what it was
must have been the devil
must have been the devil in the car
must have been the devil
or just another star

Well I sat so seriously
she just smiled at me
drivin’ in the backstreets
testin’ up the wheel
now she’s ridin’ on a ghost train
with a head full of me

I don’t know how it happened
I don’t know what it was
must have been the devil
the one who keeps collectin’ fallin stars
must have been the devil
or just another star
must have been the devil
in my yard

(P) (C) 2008 Davide Ravera

I got 2 girls

I got 2 girls at once
I got 2 girls at once

One is pickin’ flowers
the other is a witch
one lives in a castle
and the other in the street

I got 2 girls at once

Curly Rosie made me sick
I took my rides to north and east
sister Susie took me back
rolled me like a cigarette

I got 2 girls and that’s enough

I got 2 girls at once
I got 2 girls at once

Sister Lynne she was supreme
she got burned out by a magazine
I’m half insane and half content
when my 2 girls pull me close and then

I got 2 girls and that’s a lot

Some people just don’t listen
when I say it’s all in vain
the only time I’m satisfied
is when my 2 girls call my name

‘cause I got 2 girls all at once
I got 2 girls and a piece of crunch

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Without a smile

Without a smile
she closed her eyes and walked away
without a smile

Spring is for falling in love with strangers
summer is the feast of sweating lovers
fall is for fallin’ feelings
winter’s where all seasons die

Without a smile
pack the suitcase, down the hall
without a smile
she didn’t even ask me
for a smile

Spring is for heading down the highway
summer is for summer camps and flowers
fall is where all feelings fall
winter’s where my love did go

I learned how to be loving
I learned how to betray
still I’ve got to realise
what has made me just this way

I’ll close my eyes and walk away
without a smile i’ll go
and chase some desperate lonely dreams
down the open road

(P) (C) 2008 Davide Ravera

I wish I was in Barcelona

I wish i was in Barcelona
with my good friend Bone on drugs
half tequila, half Corona
and the lemons just for fun

Keep on pushin’, push me over
wonder when it’s all begun
I wish I was in Barcelona
with my good friends on drugs

Ahy, ahy, Tequila
ahy, ahy, mi vida
yo te quiero y me despierto
toda noche con angustia
yo no puedo un otro dia
mas soportar

If Ramblas make a rhyme with rambling
there’s the reason for to go
here we are for nothing special
but another piece of road

Oh this woman kept me cryin’
when I’s longing for her arms
now I’m headin’ for the border
with a hole in my heart

Ahy, ahy, Tequila
ahy, ahy, mi vida
yo te quiero y me despierto
toda noche con angustia
yo no puedo un otro dia
mas soportar

Ahy, ahy, Tequila
ahy, ahy, mi vida
yo te quiero y me despierto
toda noche con angustia
yo no puedo un otro dia
mas soportar

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Crazy

Do they need me
or am i crazy
can I go my way
can I go with you?

Can I be crazy
or do they need me
can I go crazy
in the place I go?

Will you say I’m crazy
will you say I’m freakin’
will you say I’m hopeless
if I go with me?

Hours and hours sittin’ by the phone
time is tight and you left your dream alone
there ain’t no button to control the hands of fate
there ain’t no button to control the hands of…

Can you be crazy
if I take you dancin’
can I be crazy
can I be with you?

Are you gonna need me
if I turn the page now
are you goin’ crazy
if I go like me?

Are you gonna be lonesome
by the ocean moving
are you gonna be screamin’
or are you gonna be cool?

Are you gonna be wonderin’
if I take you travelin’
will you be some other
will you be like me?

Hours and hours sittin’ by the phone
in the evening a number is alone
there ain’t no button to control the hands of fate
there ain’t no button to control the hands of…

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Shades of blue

There is always a good reason to cry
I can see it in the bottom of your eyes
you wanna cry
there is always a good reason to cry

There is always a good reason to go
where the stream of tears cover up
all of our fears
there is always a good reason to go

Wind and rain and wintertime again
again your eyes turn red and wet
will you make one of those questions
that nobody can answer
will you paint again those lonely shades of blue

There is always a good reason to lie
I can read it in your mind like happiness
in the eyes of a child
there is always a good reason to lie

Strange and awesome how the changin’ rhymes
affect the color of the sky
don’t make one of those questions
that nobody can answer
don’t paint again those lonely shades of blue

The well of human suffering is too deep to say in words
every day we struggle some
and then we dig some more
and there is always a good reason to cry

The ghosts of the past are reachin’ close behind
again our eyes reflect the sky
wind and rain and wintertime
and clouds a-walkin’ by
and always a good reason to cry

Don’t make one of those questions
that nobody can answer
don’t paint again those lonely shades of blue

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Wired

Well I’m wired out on the highway
I’m flat, I’m broken, I ain’t got a dime
today I celebrate my seventh birthday
but I really haven’t got a lot of time

I’m wired, I’m wired
no more my brain perspires
I’m wired

Standin’ on the banks of mighty rivers
wonderin’ how a dream does sail or sink
tomorrow will be passion and returnin’
today I’ll swim those rivers of memory

But I’m wired, I’m wired
electric getaway child
I’m wired

She caught me in the desert while I’s sleepin’
she changed the weather, then she woke me up
I thought she was an angel of deception
now I run alone and wonder where she’s gone

‘cause I’m wired, I’m wired
I lost my little babe
I’m wired

I’m wired, I’m wired
don’t believe in what you fear

I’m wired

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Red light angel

Red light angel, red light angel
writing on the wall
if you see my red light angel
tell her that I’m home

Red light angel, simple as it comes
never come too soon, never come at the sound of a drum
red light angel, we seen it all before
red light angel, both sides of the wall
red light angel, they’re doing it again
makin’ deadly weapons and playin’ the murdering game

Red light angel, red light angel
writing on the wall
if you see my red light angel
tell her that i’m home

Red light angel, taken by surprise
swayin’ Magdalene on the back of a stranger’s smile
broken engine, with an anger to survive
black cloud danger in the blink of a butterfly’s eye
red light angel, a longer way out east
feels like paradise but tastes like gasoline

Red light angel, red light angel
writing on the wall
if you see my red light angel
tell her that i’m home

Red light angel, red light angel
hanging on the wall
if you see my red light angel
tell her that i’m gone

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Woman’s revenge

I’m in trouble with a woman’s revenge
my ears can’t hear no more
and there is danger at my door
I’m in trouble with a woman’s revenge

Tryin’ to forget you
tryin’ to decrypt you
ain’t no easy thing to do
lord, I’m in trouble
I got them lovesick blues

I broke the door and grabbed you by the hips
now you can’t walk no more
a painful hand can’t clear the dust
when you’re in trouble with a woman’s lust

Tryin’ to forget you
tryin’ to decrypt you
ain’t no easy thing to do
lord, I’m in trouble
I got them lovesick blues

Revenge can bring cold comfort
and wine will make you sleep
friends they’ll keep you laughing
as beauty dances on naked feet

Sail the ocean, walk the moon
be a traveler, go get lost
but nothing, really nothing
is gonna keep you from those blues

Saw my woman at the Holiday Inn
and ever since that day
we’ve been living in sin
I saw my woman at the Holiday Inn

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Rock’n’roll preacher

If you’re feelin’ down and out, you don’t know what to do
stuck like a dancer in the middle of a dune
hangin’ out with vultures ‘n’ shadows of the past
only broken bottles, no babe in your nest

‘f you wake up in the night screamin’ like a sheep
and your neighbor calls the coppers every time you drag your feet
a stranger in your hometown, a prisoner abroad
you better come and have a walk to where I’m gonna go

I’m gonna see my rock’n’roll preacher
worse than a gangster, better than a teacher
in New York City all the angels gonna meet ya
so come along and see my rock’n’roll preacher

if the bank has got a mortgage on your very last temptation
and the motorway is closed until next year
if livin’ is too costly and dyin’ has no price
an’ you see the devil’s signature in every corner of the sky

Oh come along, see my rock’n’roll preacher
worse than a gangster, better than a teacher
in New York City all the angels gonna meet ya
so come along and see my rock’n’roll preacher

He’s gonna write a letter to the ghost you keep inside
he’s gonna tell him clear, “boy, we know just where you hide”
an’ if you’re a little lucky with the preacher by your side
you’re gonna roll to heaven on a chokin’ motorbike

So learn to do the twist, try and bogaloo
do the funky chicken in the middle of a zoo
trade all your trouble for the rhythm of his band
and let the rockin’ angels take you by the hand

Oh come along, see my rock’n’roll preacher
worse than a gangster, better than a teacher
in New York City all the angels gonna meet ya
oh, come along and see my…

(P) (C) 2008 Davide Ravera

Lighthouse

With the keys of an old piano I’m gonna make myself a song
’bout a trip supposed to nowhere, like the name of a cyclone
oh, this city’s made our skins so white and thin
it feels like every dream’s been painted brown

Oh tonight I really wish that I could walk down to the lighthouse
sit and watch the mountains, smell the seagulls and the sea
the wind, the wise, the left, the recollecting
the mystery of a long forgotten spring

Friends they move to nowhere with paintings on their minds
so many miles to dwell before the journey ends
but in a clear blue morning in the library of light
Marq is takin’ pictures of a shell
sometimes I feel I’m holy, sometimes I think I’m dread
sometimes I just wonder, what’s in my head?

Now my mind is rambling ‘tween the water and your dreams
an angel’s playin’ pinball with my words upon the roof
there’s a huge, wonderful silence by my head
and a star is fallin’ exactly ‘round my neck

Some things are so big that nobody can see them
we make a sound that frightens, especially at night
it’s so silly to say “sorry” to the silent
it’s so foolish to say “fill me” when you’re gold

Friends they move to nowhere with paintings on their minds
so many miles to dwell before the journey ends
and in a clear blue morning in the library of light
Marq is takin’ pictures of a shell
now everyone is beautiful and me, I’m feelin’ rich
for nothing is more precious than a grain of sand

I’m gonna walk down to the lighthouse, turn my nightmares into sand
can I keep you in my pocket through the barren, desolate land?
will you help me pay no toll, heaven or hell?
we’ll sail the ocean with towels ‘round our heads

Friends they move to nowhere, paintings on their minds
so many miles to dwell before the journey ends
and in a clear blue morning in the library of life
Marq is takin’ pictures of a shell
now everyone is beautiful and me, I’m feelin’ rich
for nothing is more precious than a friend

(P) (C) 2008 Davide Ravera

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Ramingo

© 2017 · ph. Ester Zerbini
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© 2015 · ph. Ester Zerbini - post prod. Fractars
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Making of “La messa non conta”

© 2015 · Lanfranco Covili
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Rassegna Stampa



Ramingo

 

«Uno stile caustico. Una voce, oserei dire, erosiva. Un cantautorato di vero cuore rock emiliano e una poetica dylaniana che si insinua ululando. […] Il nubiloso e metaforico portamento si traduce in un sound grezzo che fa della sua essenzialità il punto forte, registrato com’è in presa diretta, riuscendo a far percepire in modo più intimo il limbo della “sofferta e nuova maturità” di un musico che sente di aver perso tutto, vittima e carnefice di sè, ma che non si arresta perchè in qualche modo cosciente del proprio destino. […] Consigliato.»
Giulio Beneventi, In Media Rex (Mar 19, 2017)

«Ci sono album che apprezzi anche per la capacità che hanno di rivelare molto di chi li registra, e non solo per la musica. […] i testi efficaci, ovvero quel dichiararsi spugne per una quotidianità da rappresentare senza filtri, non passano inosservati e valgono più di un ascolto. Produce Umberto Palazzo» Voto: 6,5/10
Fabrizio Zampighi, Sentireascoltare, rubrica re-boot n.29 (Mar, 2017)

«[…] i tredici nuovi brani, proprio a differenza del passato, godono di una graditissima stabilità. Pur spaziando tra i generi e assumendosi il rischio di camminare in territori inediti, il musicista modenese passa dal blues nervoso e ritmicamente originale di "Ho imparato a sospettare di me" a momenti di più amara arrendevolezza ("Gli uomini", "Le vie di Firenze"), fino al reggae di "Il nostro mare" e della title track. A fare da traît d'union, la voce e il linguaggio usati da Ravera, elementi che – a differenza del suono, curato da Umberto Palazzo – si è preferito lasciare nudi, crudi e quanto mai sinceri.» Voto: 7/10
Giovanni Linke, Il Mucchio n.752 (Feb, 2017)

«Ramingo cambia rotta senza rinnegarsi: Ravera vuole coniare un linguaggio cantautorale puramente padano e centra il bersaglio. Il sound diventa più ruvido e apertamente elettrico (la chitarra la fa da padrona), le trame diventano meno ariose, la voce si fa più minimale ("L'amore sottile" è un abisso senza fondo). […] La struggente e labirintica ballata "Dedalo" chiude un disco che vale come cinico ma orgoglioso autoritratto.»
Francesco Buffoli, Rockerilla n.439 (Feb, 2017)

«[…] la scrittura è personale, ché la sua è canzone d'autore che coniuga bene ironia e poeticità, ma proprio per questo meriterebbe più cura nell'esecuzione.» Voto: 5/10
Barbara Santi, Rumore n.302 (Feb, 2017)

«"Ramingo" è un disco che ha una peculiarità, mentre sembra che ti lascia indifferente, ti ha già segato in più pezzi come la spada di Goemon Ishikawa XIII […] La voce di Davide è chiaramente unica, vicina ad un timbro che va affinandosi proprio grazie alla maturità, risulta curiosamente simile a quella di un corvo nero che, scappato dalla fantasia di E. A. Poe, stende un lungo viaggio dell’anima, tra passaggi di spirito e carne, racconti di vita quotidiana, squarci bukowskiani di provincia, storie di vita sentimentale, tristezza indefinita, presa di coscienza, intimità, fuoco, urla d’impeto, disperazione, noia, sogni, progetti; un realismo messo in scena filtrato dallo sguardo poetico, senza mai arrendersi, grazie alla sua indole energetica e vitale; uno dei rari spiriti liberi in circolazione, affronta la questione artistica da vero lupo della steppa.» Voto: 7,5/10
Bob Accio, InYourEyesEzine (Feb 26, 2017)

Gospel

 

«Sotto un ruvido cielo emiliano ("Canzone ruvida", segnata da note di contrabbasso), Ravera insegue amori imperfetti che scivolano via come il pallone dalle mani di un bambino ai primi giochi ("Via della Cerca") e intona il proprio gospel laico per celebrare sacrifici di sangue sull'altare del rancore (il reggae anoressico di "Cose calde").» Voto: 6/10
Guido Gambacorta, Blow up n.211 (Dec, 2015)

«La prima cosa che colpisce di Gospel è la sua abbondanza. Tante le immagini evocate dai testi, tante le sfumature stilistiche frutto dell'unione tra blues e musica d'autore, arrivando a sfiorare una moltitudine di altri generi. L'anima, però: quella è una sola. È percepibile eppure non sfacciata quanto ogni situazione descritta, ogni singola nota, abbia toccato – quando non bruciato – la pelle di Ravera.» Voto: 6,5/10
Giovanni Linke, Il Mucchio n.737 (Dec, 2015)

«Una domanda: per chi canta, oltre che per se stesso? Per altro, non lo fa male ("Canzone ruvida").» Voto: 3/5
Marco Fiori, Kathodic (Dec 29, 2015)

«I due video "La Messa Non Conta" e il recente "Emozioni Deboli" sono una bellissima prova di quanto Davide Ravera faccia sul serio […]» Voto: 6/10
Paolo Tocco, Rockgarage (Oct 29, 2015)

«"Gospel", nuovo album del cantautore modenese Davide Ravera, è una ventata di aria fresca nel territorio della canzone d’autore italiana, ormai troppo spesso autoreferenziale. […] Basterebbe il "giro di basso" che costituisce la intro di "La vita segreta di Dio" per accorgerci che non ci troviamo di fronte all’ennesimo menestrello che emula gli esponenti più noti del cantaurato italiano.»
Karlo Pulci, Fasecontrofase (Sep 16, 2015)

«L’emiliano Davide Ravera, cantautore con già due dischi all’attivo (uno in inglese del 2008, l’altro in italiano del 2011), ritorna, dopo aver collaborato con varie band, aver organizzato eventi e suonato per tutta l’Italia, con Gospel. Il nuovo album, prodotto da Umberto Palazzo e pubblicato dalla propria Hazy Music, unisce la tradizione cantautorale italiana con il sound caldo e assolato del sud degli Stati Uniti.»
Francesco Cerisola, InYourEyesEzine (Sep 3, 2015)

«[…] in Gospel l’elettricità prende il sopravvento. Senza essere blasfemi, ci sembra che lo spirito di Gospel sia gentilmente ispirato ad alcuni episodi morbidi della lunga discografia di Lou Reed. […] La poesia, la malinconia e la dolcezza, come solo i grandi cantautori di casa nostra sanno scrivere, rendono questo disco qualcosa di speciale.»
Claudio Donatelli, Sound36 (Aug 31, 2015)

«Ruvido perchè con lo spirito del post-punk e un’immediatezza fortissima, graffia raccontando una serie di storie che con l’emilianità convenzionale hanno poco a che fare. [...] un disco essenziale, registrato con quell’immediatezza tipica di chi cerca nel suono verità: registrato con strumenti analogici, il disco è stato post prodotto in Arizona da Jim Blackwood, storico collaboratore di Giant Sand e Calexico.»
Indie-Eye network (Aug 25, 2015)

«[...] le storie raccontate hanno credibilità e vanno alla ricerca dell’interesse dell’ascoltatore con sensibilità e pazienza.» Voto: 6/10
Distopic Music Magazine (Aug 18, 2015)

«Davvero convincente questo nuovo lavoro del cantautore modenese [...] A partire dalla sua voce ruvida, da un canto che privilegia l’intensità alla tecnica, da parole spesso brutali, sboccate, quasi uscissero dalla penna dei poeti maledetti.»
Gianni Gardon, Troublezine (Jul 31, 2015)

«Un autore che per prima cosa è un vero poeta, lontano da toni aulici gratuiti (scambiati spesso per poesia) e vicinissimo invece al cuore delle cose. [...] le sue storie di vita fanno a pezzi la banalità. [...] Nonostante l'ambientazione domestica, questo è un disco che non tradisce il titolo: regala un Gospel ruvido.»
Francesco Buffoli, Rockerilla n.419/420 (Jul-Aug, 2015)

«[...] mescola reminescenze tradizionali e un'indole anarchica. Il cantautore modenese non sembra preoccupato né dall'apparenza né dalla tecnica, e procede in un percorso suo in cui dosa folk, rock'n'roll e un temperamento punk.»
Barbara Santi, Rumore n.282/283 (Jul-Aug, 2015)

«[…] maledettamente vero e sincero […] è uno straordinario spaccato tra realtà e vicenda, tra strade polverose e vicoli stretti d’intimità dove ritornano o si ritrovano gli spettri del quotidiano, i fantasmi che si riaffacciano incredibilmente spogli e mai ostentati […] un disco che sommessamente (non tanto) arde come una brace, come un’estate nella bassa modenese e dintorni.»
Max Sannella, Freakout magazine (Jun, 2015)


Bolero - Settembre Luna

 

«"Bolero" è una autobiografia in musica (perlomeno mi piace pensarlo), dove tanti personaggi entrano in punta di piedi o in maniera prepotente. Ravera pur avendo il suo stile originale e ben definito mi ha ricordato il Pierangelo Bertoli più ispirato e la "pazzia" di Alberto Camerini nei dischi targati Cramps (quelli più istrionici).»
Andrea Tinti, Music Plus (Dec, 2011)

«"Bolero" most likely will not land a spot on the Americana chart but will delight old friends/fans who already know he is a formidable guitarist with an impressive musical range and laser-sharp focus.»
Lone Star Webstation, Lone Star Webstation Music Notes (Feb 26, 2011)

«Questo album, fatto veramente bene, in alcuni pezzi (soprattutto quelli che evocano generi musicali tipo "Milonga", e lo stesso "Bolero") rasenta la perfezione […] Un cd da avere nella propria collezione.»
Accursio Soldano, Radio Trampa (Jan 28, 2011)

«"Bolero" è stato atteso per parecchi mesi e, attraverso 13 canzoni e quasi un'ora di musica, rende ora merito al suo autore ed all'arte notevole dei suoi musicisti.»
Mauro Rho, Il Tonnuto (Jan 01, 2011)

«Se per caso lo vedete, offritegli da bere, perché ci penserà lui ad ubriacarvi con le sue storie.»
Antonio Capone, Shiver Webzine (Mar, 2010)

«Innanzitutto un poeta, un poeta dall'aspetto inquietante che racconta le sue storie noir alla luce della Luna piena [...] Davide è uno vero, non uno, come spesso capita, che finge esperienze di strada attraverso i racconti di altri.»
Massimo Massimi, Outlive R'n'R e-magazine (Feb 28, 2010)

«Anarchico, anticonformista, ironico. Pezzo di merda a volte.»
Redshadow, Minimi Termini Reload (Jan 24, 2010)

«Un personaggio davvero tutto da scoprire […] Ottimo è il livello dei musicisti così come quello del missaggio.»
Claudio Colombis, Beat Bop A Lula (Oct 07, 2009)


Dr. Dave & Mr. Haze (the 2001 recordings)

 

«Perseveranza, ovvero fermezza e costanza di propositi, opinioni e opere.»
Luca Borderwolf Vitali, Roots Highway (Feb 02, 2009)

«Un Vincent Gallo padano con tanto di sigaretta in bocca […] [Dr. Dave & Mr. Haze] è un disco che, oscillando sapientemente tra la tradizione folk d’Oltreoceano più ispirata, profonde radici blues e abili mani che si sono sciacquate alla fonte dell’intreccio etnico, ci tiene compagnia nel senso più alto del termine.»
Luca Anderlini, Friction Festival (Jan 01, 2009)

«Plays guitar like an angel from the Delta.»
Lone Star Webstation, Lone Star Webstation Music Notes (Jan 02, 2006)

«Saprà coinvolgere l’ascoltatore in un viaggio visionario, dalle tinte scure, con ironia e avventura.»
Il Resto del Carlino, edizione di Modena (Apr 02, 2001)

«Insane, sexy, powerful. Hazydavey is a tornado.»
Hank Beukema, Insurgent Country (Mar 01, 2001)

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